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Cronaca

Fabriano Sciopero contro la legge di bilancio, giovedì in piazza i lavoratori

Una mobilitazione per ottenere modifiche all’interno della legge di bilancio 2023 del governo nazionale

Redazione

Fabriano, 13 dicembre 2022 – Fiom e Uilm chiamano a raccolta i lavoratori per contestare “Una legge di Bilancio contro il lavoro, sbagliata e da cambiare”.

Da ieri partita una settimana di manifestazioni e scioperi promossi da Cgil e Uil, organizzati a livello regionale per rivendicare una manovra “Più giusta per le persone e più utile per il Paese“.

Giovedì mattina, in piazza del Comune a Fabriano, lo sciopero organizzato a livello territoriale.

«La decisione delle Segreterie Confederali di svolgere la manifestazione dello sciopero
generale nel territorio di FabrianoSpiegano Pierpaolo Pullini della Fiom e Isabella Gentilucci della Uilm –  è emblematica della condizione che si sta vivendo nell’area montana, dove oggi più che mai si rischiano ulteriori processi di desertificazione industriale, di perdita di posti di lavoro, a causa dell’impressionante crisi che colpisce il settore dell’elettrodomestico. La mancanza di prospettiva industriale, di sbagliato utilizzo delle risorse a disposizione del Governo, non aiutano in alcuna maniera a risolvere le vertenze in corso sul territorio, in primis Whirlpool».

«Nessuna presa in carico delle reali necessità delle persone che lavorano – proseguono e concludono Pullini e Gentilucci – nessuna politica di progettualità industriale, di messa in sicurezza del lavoro nei territori e di tutela dei settori in crisi. Le segreterie Fiom e Uilm chiamano le lavoratrici ed i lavoratori metalmeccanici del distretto del Bianco alla mobilitazione, aderendo allo sciopero generale proclamato da CGIL e UIL e partecipando alla manifestazione di giovedì mattina in Piazza del Comune, per chiedere al Governo interventi seri per restituire potere di acquisto alla famiglie, per tutelare le aziende che rischiano di non reggere questa situazione e di salvaguardare i posti di lavoro, di farsi carico delle crisi industriali per evitare che territori come quelli di Fabriano restino abbandonati e le persone lasciate sole, mentre si persegue la logiche di rispondere alle esigenze di pochi e non a quelli di tutto il Paese».

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