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Cronaca

Il fatto Il volo Milano – Ancona: ritardi, disagi e atterraggio a Pescara

Odissea per i passeggeri con Aeroitalia, avrebbero dovuto decollare alle 20.30 e atterrare alle 21.40 al Sanzio, invece a casa sono tutti arrivati il giorno dopo, dall’Abruzzo

Falconara – «Un viaggio interminabile e snervante, il trattamento che ci ha riservato Aeroitalia è senza dubbio da censurare».

Vincenzo Palumbo abita a Chiaravalle con la famiglia, la moglie parrucchiera ed i figli, ma lavora a Milano. Venerdì scorso alle 19.30 si è presentato al check in dell’aeroporto milanese di Linate per imbarcarsi sull’aereo per Ancona: il volo 2225 di Aeroitalia avrebbe dovuto decollare alle 20.30 e atterrare al Sanzio alle 21.40 ma l’odissea per Vincenzo Palumbo e altri 32 passeggeri era solo all’inizio.

Vincenzo Palumbo

«Abbiamo atteso parecchio a Linate – spiega – prima che ci informassero del ritardo del nostro volo, specificando che era già in ritardo alla partenza da Ancona. Abbiamo aspettato per ore all’interno dell’aeroporto di Linate, mentre tutti i voli previsti partivano regolarmente, fino a che siamo rimasti praticamente da soli nella sala d’attesa dell’aeroporto».

Ma i problemi erano solo all’inizio.

«Era già notte fonda quando è giunta una hostess che ha fatto l’appello dei passeggeri e siamo finalmente saliti a bordo per decollare, ahimè, all’una di notte. Voglio anche denunciare lo stato tutt’altro che accettabile del nostro velivolo: attendevamo un aereo da 80 posti e ci siamo imbarcati su uno da 39, datato e scomodo, non c’erano i sussidi per eventuali emergenze, maschere per l’ossigeno e neppure i giubbotti di salvataggio in caso di ammaraggio. Hanno dovuto imbarcare anche molti trolley e zaini nella stiva perché nelle cappelleriere non c’era più spazio».

A bordo dell’aereo c’erano anche alcune persone che si erano recate a Milano per visite mediche e cure specialistiche e anche alcuni anziani.

«Dopo oltre un’ora di viaggio – continua Palumbo – e dopo che l’aereo aveva già effettuato due volte il sorvolo dell’aeroporto delle Marche il comandante ci ha comunicato che non saremmo più atterrati a Falconara ma a Pescara: vi lascio immaginare il nostro malcontento».

Ma non è tutto anzi, il viaggio era ancora lungi dall’essere concluso. Sulla pista dell’aeroporto abruzzese, infatti, l’aereo è stato fermo per oltre mezz’ora con i passeggeri a bordo.

«Ci siamo trovati ad affrontare una situazione surreale, soprattutto quando ci hanno comunicato che il primo pullman utile per portarci nelle Marche sarebbe partito alle 5 del mattino. Non c’era un bar aperto, non ci hanno fornito viveri o acqua e non ci hanno neppure proposto di andare a dormire in un albergo. Solo verso le 4.30 ci hanno avvertito che avremmo potuto recarci in un hotel ma a quel punto diversi di noi si erano già organizzati per raggiungere le loro destinazioni. L’unica assistenza l’abbiamo ricevuta dalla Polizia di frontiera aeroportuale di Pescara».

Vincenzo Palumbo a quel punto ha preso la decisione di chiamare un taxi e si è fatto portare con altri alla stazione ferroviaria del capoluogo abruzzese.

«Ho preso il Frecciarossa delle 6 e sono giunto ad Ancona alle 7.17. Senza contare che molti familiari dei passeggeri avevano raggiunto il Sanzio per attendere i loro congiunti. Ho fatto tutto a mie spese e ora chiederò il rimborso ma sottolineo che Aeroitalia non si è comportata bene».

L’aeromobile non è potuto atterrare al Sanzio perché l’Aeroporto delle Marche era già chiuso ai voli e l’Enav, come hanno confermato dallo stesso aeroporto, nel caso del volo da Milano, non ha autorizzato l’atterraggio, come invece è accaduto in altri casi.

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