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Cronaca

JESI CENTRO TRASFUSIONALE ‘CARLO URBANI’ CAPOFILA DEI PRESIDI TRA SENIGALLIA E FABRIANO

JESI, 16 gennaio 2018 – Nuovo cambiamento nella sanità jesina; questa volta, però, non solo il territorio non sarà penalizzato, ma addirittura diventerà il centro principale dell’area vasta 2.

dott.ssa Daniela Spadini

Bruno Dottori

Stiamo parlando del nuovo Dipartimento dei centri trasfusionali.

L’annuncio è stato dato questa mattina nella sede del centro di trasfusione dell’ospedale Carlo Urbani dalla dottoressa Daniela Spadini che dal settembre dello scorso anno è la responsabile del reparto trasfusioni dell’area vasta 2; con lei, alla conferenza stampa, il Presidente dell’Avis Jesi, Bruno Dottori, ed il Consigliere regionale Avis, nonché presidente della sezione di Moie di Maiolati, Moreno Verdolini.

La scelta di indicare Jesi come centro tra i presidi di Senigallia e Fabriano non è tanto una questione di posizione geografica baricentrica, quanto perché l’area della Vallesina è quella con il maggior numero di donatori, per lo più iscritti all’Associazione dei volontari; nel corso dello scorso anno le donazioni complessive sono state 7.748 delle quali 5.996 sangue intero, 1.752 di plasma. Rispetto all’anno precedete si è registrato un piccolo aumento dovuto anche al fatto che il numero dei nuovi iscritti è stato maggiore di quelli che, per raggiunti limiti di età (max 65 anni) o per altre cause hanno dovuto interrompere le donazioni. A queste 7.748 hanno contribuito non poco i centri di raccolta diffusi sul territorio di competenza della sanità locale, vale a dire: Filottrano, Cingoli, Cupramontana e Montecarotto dove le donazioni sono state complessivamente 1.537.

Piccola crescita nella donazioni anche nel territorio di Senigallia dove si è raggiunta quota 6.260 con un lieve incremento rispetto al 2016. Da tenere in considerazione il fatto che nella zona della spiaggia di velluto sono soltanto due i punti di raccolta in più rispetto all’ospedale centrale; stessa situazione anche a Fabriano dove lo scorso anno sono state 5.749 le donazioni (190 in meno rispetto all’anno precedente, ma con segno + in materia di plasma).

Complessivamente i centri di raccolta sangue delle tre zone hanno raccolto 19.757 donazioni, una quantità più che sufficiente per il fabbisogno locale e che, al tempo stesso, permette di tamponare le carenze che si stanno verificando in alcune zone dell’Italia, in particolare in Sardegna e nella zona di Roma 2, oltre a carenze momentanee in alcune regioni. In complesso sono circa 1.300 le sacche di sangue che “emigrano” fuori dal territorio.

Spostando il discorso sul piano complessivo c’è da dire che quella costituta da Jesi, Senigallia e Fabriano è l’Area Vasta più ampia della regione, quella che a partire dal mese di marzo potrà contare in un adeguamento del personale, in particolare infermieristico.

Nella sola città di Federico II i donatori iscritti all’Avis sono 1.698 dei quali 250 iscritti di recente grazie alla politica di sensibilizzazione intrapresa e portata avanti dai vertici dell’Avis locale.

 

Sedulio Brazzini

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