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Cronaca

Jesi Addio a Claudio Bordoni, ex vigile urbano e “uomo delle istituzioni”

Punto di riferimento in ambito lavorativo, apprezzato per la dedizione che metteva nel suo lavoro, «sapeva farsi rispettare ma era rispettoso a sua volta», il ricordo dell’ex assessore e amico Ero Giuliodori




Jesi – Ci ha lasciati all’età di 88 anni, Claudio Bordoni, un uomo dalla divisa cucita addosso, dedito al lavoro, svolgeva con passione il suo ruolo di vigile urbano sulla strada e in mezzo alla gente, in molti lo hanno definito uomo delle istituzioni, punto di riferimento in ambito lavorativo, rigoroso nel far rispettare le regole ma anche generoso con chi sapeva conquistare la sua stima.

Di lui ha delineato un caloroso ricordo Ero Giuliodori, ex assessore, con cui lavorò a stretto contatto durante il periodo di assessorato, dall’88 al ’91, una collaborazione che sfociò in un rapporto di amicizia e stima reciproca.




«Ha sempre preferito svolgere il suo ruolo di vigile urbano sulla strada e a contatto con la gente piuttosto che in ufficio. Era un uomo dinamico e autorevole che svolgeva con diligenza il suo lavoro, dimostrando cura e amore per la città, sapeva farsi rispettare, con quel suo berretto sempre calato sugli occhi, impeccabile nella sua divisa, ma anche rispettoso con gli altri».

«Il classico uomo delle istituzioni, per me era un punto di riferimento, durante il mio incarico di assessore gli ho chiesto spesso consiglio. Fu anche grande amico e collaboratore dell’ex sindaco Aroldo Cascia, suo coetaneo, proprio lui lo incaricò di coordinare i soccorsi che partirono da Jesi per Ancona, in occasione dell’esteso movimento franoso, la frana Barducci, che colpì Ancona il 12 dicembre del 1982. La cittadinanza dorica li applaudì per la tempestività e l’efficienza dell’intervento».

«Claudio Bordoni aveva quel tratto caratteriale tipicamente jesino, all’apparenza burbero ma che con la conoscenza diventava amichevole e anche molto generoso».

Tra gli aneddoti anche il ricordo della spola tra Jesi e Cupramontana, nel periodo estivo, sempre per lavoro.

«Al tempo il Comune di Cupramontana aveva sottoscritto una convenzione con quello di Jesi perché nei mesi estivi la cittadina si riempiva di villeggianti tra chi da Jesi si spostava lassù per l’aria buona e il fresco e chi tornava da Roma nel paese natale. Insomma, d’estate c’era un bel traffico e servivano rinforzi anche per la vigilanza. Beh, lui seppe farsi apprezzare anche là, conosceva davvero tante persone».

«Mi è dispiaciuto molto sapere della sua scomparsa, sono vicino ai suoi cari che in questi ultimi anni lo hanno assistito con amore, regalandogli una vecchiaia serena anche dopo la perdita della moglie».

Ad annunciarne la scomparsa sono i figli Danilo e Patrizia con la nuora e il genero e i nipoti, la camera ardente è stata allestita presso la Casa del Commiato David Icof, in via Salvemini a Jesi.

La cerimonia funebre domani pomeriggio, martedì 15 aprile alle ore 15, nella chiesa di San Pietro Martire (foto in primo piano).

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