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JESI Covid, Luca Butini: «In quale direzione vogliamo andare?»

Venerdì sera in città, centinaia di persone in giro: distanze interpersonali minime e pochissime mascherine

JESI, 19 settembre 2020Mezzanotte di un venerdì sera, Centro Storico di Jesi, clima ideale per stare fuori. Tredici locali in trecento metri, centinaia di persone in giro, atmosfera amabile.

Distanze interpersonali? Minime; si parla del più e del meno, vacanze terminate, progetti per domani. Mascherine? Poche, pochissime; si beve qualcosa, si fuma una sigaretta.

Scenari possibili? Incerti, dipende. Due tamponi su cento, eseguiti in questi giorni a persone che non hanno sintomi, risultano positivi.

Luca Butini

Mille persone in giro? Venti potenziali diffusori inconsapevoli di coronavirus, ognuno ne infetta un altro, forse anche due.

Domani potrebbero pertanto essere quaranta, sessanta. Dopodomani quanti? Fra una, due settimane quanti? Dipende, se facciamo attenzione, più attenzione rispetto a stasera, i numeri rimarranno contenuti, gestibili, i locali rimarranno aperti, gli orari rimarranno liberi, potremo continuare ad uscire, parlare, bere qualcosa…

Se invece continueremo a fare come stasera, è verosimile che i numeri diverranno tali da rendere necessario intervenire con nuove limitazioni di circolazione e di orario, nuove chiusure dei locali, niente più chiacchierare amabilmente, bere qualcosa in compagnia… abbiamo già sperimentato il lockdown.

Possiamo scegliere, in quale direzione vogliamo andare?

Luca Butini

immunologo e vice Sindaco di Jesi

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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