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Cronaca

JESI Cup del “Carlo Urbani”, il Tribunale del Malato: «Troppo caos»

«Ci auguriamo che le misure di protezione siano messe in atto quanto prima e che prevedano efficaci dispositivi di distanziamento»

JESI, 17 giugno 2020Troppo caos al Cup dell’ospedaleCarlo Urbani“. La segnalazione arriva dal Tribunale per i diritti del malato (Tdm) che ha effettuato un sopralluogo questa mattina.

«Abbiamo preso atto della riattivazione del servizio di prenotazione allo sportello e non ci risulta che ciò sia stato pubblicizzato dall’Asur, tanto è che sino a ieri avevamo file di pazienti al Tribunale che protestavano per il mancato contatto telefonico con il centralino del Cup regionale: nessuno sapeva, e nemmeno noi, che lo sportello era stato riattivato».

Stamattina la fila al Cup era corposa tanto che «proseguiva anche all’esterno dell’accesso – spiega il Tdm -. A “presidiare il traffico” un addetto alla vigilanza che peraltro ha avuto il compito di prendere la temperatura a chi accedeva. Per la verità quest’ultimo non ha materialmente e logisticamente la possibilità di prendere la temperatura a tutti» spiega Pasquale Liguori, coordinatore del Tribunale, che afferma di essere entrato per due volte nella struttura senza che gli venisse presa la temperatura.

«Ricordiamo che l’ospedale ha ben 17 accessi e presidiarli tutti è impossibile: anche al Cup si accede dall’esterno con due accessi e dall’interno con altri due. All’interno della sala Cup l’accalcamento è inevitabile per le persone in piedi, quelle sedute, poi, non vi è assolutamente quel distanziamento di sicurezza che garantisca di evitare “contatti a rischio”».

Le sedute nella sala di attesa sono a gruppi di tre, la sedia centrale è sbarrata per consentire all’utenza di sedersi a distanza rispetto agli altri.

«Ci chiediamo – continua Liguori – quale sia il risultato dei “sopralluoghi propedeutici alla riapertura dei servizi Cup” che ci aveva preannunciato il responsabile regionale la settimana scorsa su nostra sollecitazione. Non siamo ancora a conoscenza della relazione fatta dal Servizio prevenzione e protezione dell’Asur, ma ci auguriamo che le misure di protezione siano messe in atto quanto prima e che prevedano efficaci dispositivi di distanziamento come il plexiglas tra le sedute e corridoi protetti e delimitati per chi accede dall’esterno».

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