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JESI Daniele Panarella, una sfida da 17mila chilometri verso Capo Nord

Il 32enne partirà in bici diretto in Norvegia: «Raccoglierò fondi per sostenere il grande lavoro di Emergency»

JESI, 2 novembre 2021 – Un viaggio in bicicletta di 17mila chilometri per arrivare in Norvegia: è la sfida di Daniele Panarella, 32 anni, una laurea in fisica.

Daniele, che fa parte della squadra di Triathlon di Le Velò di Jesi, risiede a Falconara e domani mattina partirà per questa avventura.

«Viaggerò in bici – spiega  -. Porterò con me bagagli e una tenda. Perché questo viaggio? Negli ultimi tempi ho lavorato poco, ora non lavoro e devo schiarirmi le idee su quel che farò da grande. Raggiungerò Capo Nord facendo diverse tappe, unirò così tanti tragitti che da tempo avrei voluto fare».

La partenza è da Ancona, poi scenderà verso Puglia, Calabria e Sicilia, quindi tornerà su, in Spagna, Portogallo, Francia, fino ad arrivare in Norvegia.

«Capo Nord è un limite geografico e fisico, un simbolo: credo ci impiegherò circa 8 mesi, voglio viaggiare con calma anche perché non posso arrivare in Norvegia quando è ancora freddo. Punto a fare sui 100 chilometri al giorno».

Pernottamento in tenda o da chi offre ospitalità, oppure da amici, Daniele non ha ancora pensato al ritorno «vedrò al momento. Sono stato scout per tanto tempo, dormire in tenda non mi spaventa».

«Ho sempre avuto il pallino del cicloturismo, viaggiare è bellissimo: nel 2016 sono andato in bici in Irlanda con una vecchia bicicletta di mio padre del 1993. Nel 2018 sono andato da Ancona a Parigi».

Un viaggio che è anche un messaggio.

«La mobilità sostenibile è possibile anche nelle città, dobbiamo cambiare mentalità. Voglio far vedere come in altri Paesi ci si sposta in bicicletta anche per andare al lavoro perché ci sono le docce. Sulla mia pagina Facebook “Bike with me” e su Instagram  posterò le foto del viaggio che evidenziano proprio questo aspetto. Ho anche avviato una campagna di crowdfunding a favore di Emergency. Ho pensato a che cosa volessi dire con il mio viaggio e oltre a un messaggio ambientale vorrei sostenere il grande lavoro di Emergency: la morte di Gino Strada mi ha colpito molto, spero quindi di riuscire a contribuire. Mi piacerebbe poi portarli all’associazione di persona».

Eleonora Dottori

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