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JESI Diritto alla cura, il Comune aderisce alla petizione europea sui vaccini

Iniziativa per la sospensione temporanea dei brevetti a favore di una licenza universale temporanea

JESI, 29 aprile 2021Sospendere temporaneamente i brevetti che pesano sui vaccini contro il Covid. Anche il Comune di Jesi aderisce all’Iniziativa dei Cittadini Europei (Ice) in virtù dell’ordine del giorno presentato oggi in Consiglio comunale da Andrea Binci e Francesco Coltorti.

Tante le associazioni del territorio che si sono mobilitate a favore di questa iniziativa di Cittadinanza attiva. Nel coordinamento, fra le altre, Emergency, il Circolo Sandro Pertini, l’Istituto Gramsci Marche, Libera, Casa delle culture e Casa delle donne, Anpi e Arci Jesi e associazioni europeiste che sostengono un’Europa dei diritti.

«La proposta è di scindere il legame fra proprietà del brevetto e produzione esclusiva del vaccino, così da avere una licenza universale temporanea che permetterebbe di produrre i vaccini localmente, e quindi un approvvigionamento più capillare e veloce – ha spiegato Binci –. Un approccio globale sottoscritto da oltre 100 parlamentari europei di altrettanti Paesi. L’iniziativa chiede al Governo italiano di influire sulla Commissione Europea, che deve cambiare i suoi atteggiamenti di protezione delle case farmaceutiche».

«Non possiamo non condividere l’importanza di questa mozione: la pandemia ci ha insegnato che il mondo è una grande città dove nessun quartiere può salvarsi da solo», ha detto Tommaso Cioncolini, che aveva proposto due emendamenti, formalmente più equilibrati, respinti dai proponenti.

Un Ordine del giorno che dà voce all’Ice, il prezioso strumento di cui dispongono i cittadini europei per farsi sentire democraticamente

La petizione lanciata richiede il raggiungimento di un milione di firme, ed è possibile aderire all’iniziativa nel sito ufficiale Nessun profitto sulla pandemia.

«Il direttore generale dell’Oms ha dichiarato a metà gennaio che 40 milioni di persone erano state vaccinate in 49 Paesi ad alto reddito. Nei Paesi a basso reddito, solo 25 persone avevano ricevuto un’inoculazione. Se continuiamo di questo passo, 9 persone su 10 nei Paesi a basso reddito non riusciranno ad essere vaccinate per la fine dell’anno», ha aggiunto Agnese Santarelli.

Quella della sospensione temporanea dei brevetti, già prevista dagli accordi con la Wto, comunque, è una manovra che beneficia tutti i Paesi, in ottica del superamento della pandemia.

«Il caso dell’India ce lo sta dimostrando: se vacciniamo una sola parte del mondo, il virus continuerà a circolare»

«Le aziende farmaceutiche hanno già ricevuto consistenti finanziamenti dalle istituzioni per la ricerca e la realizzazione del vaccino, è l’ora di chiedere il conto».

Le persone hanno pagato, e ciò che è stato sostenuto dal popolo dovrebbe rimanere nelle mani delle persone, che invece stanno vedendo privatizzare tecnologie sanitarie fondamentali e salvavita.

Il diritto alla salute è universale, e un’azienda privata non dovrebbe avere il potere di decidere chi possa accedere a cure o vaccini a quale prezzo. Inoltre, dovrebbero essere comunicati in maniera trasparente i dati sui costi di produzione, i contributi pubblici, l’efficacia e la sicurezza dei vaccini e dei farmaci, i contratti tra autorità pubbliche e aziende farmaceutiche.

I gruppi di maggioranza hanno dato libertà di voto ai loro consiglieri, il Consiglio ha approvato con 11 consiglieri favorevoli contro 8 astenuti e 2 contrari, Matteo Baleani e Daniele Massaccesi.

Per firmare la petizione dell’Ice: https://noprofitonpandemic.eu/it/

Elisa Ortolani

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