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JESI DOMENICO BARILLÀ A INSEGNANTI E GENITORI: «ASCOLTATE I BAMBINI»

Domenico Barillà a jesi

Lo psicoterapeuta: «I migliori educatori sono gli uomini e le donne del dubbio»

JESI, 1 marzo 2019 –  Due incontri con lo psicoterapeuta Domenico Barillà hanno offerto numerosi spunti di riflessione per genitori e insegnanti. Nella giornata di ieri, 28 febbraio, è stato ospite in Comune e alla ex II circoscrizione di via San Francesco.

 

Domenico Barillà a jesi

Domenico Barillà ha incontrato genitori e insegnanti

Nella sala del Consiglio comunale l’analista, che lavora in Lombardia ma tiene conferenze ed incontri in tutto il Paese, ha incontrato gli insegnanti delle scuole primarie della città. Un pomeriggio dedicato alla lettura come «cemento buono per la costruzione dello stile di vita». Barillà ha spiegato: «I migliori educatori sono gli uomini e le donne del dubbio. Spesso gli adulti si sostituiscono ai bambini, gli prestano persino gli organi di senso, e loro ci vedono come idoli. L’ideale sarebbe educare e lasciarsi educare: pensate a quanto perde una civiltà che non ascolta i bambini». Durante l’incontro, organizzato da La strada di Achille in collaborazione con Koine, Teatro Rebis e Forma negli ambiti dell’educazione ed il Comune di Jesi, è stato presentato il progetto “Educare alla lettura“, percorso di formazione sui temi e le pratiche dell’educazione alla lettura nella scuola primaria.

 

Di tecnologia invece si è parlato in serata nella sala dell’ex seconda circoscrizione, in via San Francesco. I superconnessi. Come la tecnologia influenza le menti dei nostri ragazzi e il nostro rapporto con loro è stato il titolo del’incontro che ha visto Barillà affrontare la questione da un punto di vista interessante. «Finita l’ubriacatura tecnologica, responsabile di una confusione pedagogica senza precedenti, smaltita in parte la paura che ha paralizzato un’intera generazione di educatori, è necessario che genitori e adulti in generale si riapproprino della titolarità del compito educativo. Un compito che, spesso sentendosi scoraggiati e inadeguati, hanno finito per rifiutare, spalancando le porte al presunto nemico: la tecnologia».

(e.d.)

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