Cronaca
Jesi Elezioni, Fiordelmondo: «Ecco le proposte e il programma»
1 Giugno 2022
Il candidato Sindaco del centrosinistra ha messo sul piatto i progetti per la città: «Attenzione all’edilizia popolare e convenzionata»
Jesi, 1 giugno 2022 – «La trasparenza è il programma, sento il bisogno di ripartire da qui»: con queste parole il candidato Sindaco del centro sinistra, Lorenzo Fiordelmondo, ha convocato una conferenza stampa per illustrare i punti programmatici.
«Noi siamo una coalizione politica che si propone al governo della città: nessun accordo elettorale – ha detto il candidato -. Due le questioni principali: Jesi deve tornare ad avere una centralità nel territorio, l’altra riguarda la manutenzione e la cura degli spazi che in questi anni è stata molto carente».
Dalla partecipazione dei cittadini alle scelte ambientali si è parlato anche di lavoro.
«Ci sarà un assessore allo Sviluppo economico: Jesi deve mantenere il metalmeccanico, riattivare leve importanti sul fronte turistico, puntare sull’Interporto. Nessun assessore alla Sanità: la legge prevede che il Sindaco ne sia il responsabile. Se sarà necessario battere i pugni sul tavolo lo farò a qualsiasi livello, a partire dalla Regione».
Un Piano regolatore della cultura per «un’offerta culturale pluriennale che non si limiti a un evento. La Fondazione Pergolesi Spontini è nata dal centrosinistra: nessuna intenzione di smantellarla. Intendiamo aprire il teatro a persone che non ne hanno mai varcato la soglia. Questa città ha tanti spazi non utilizzati, compresi quelli all’aperto, e tante energie: il Comune deve fare la regia».
Focus anche sullo sport: «Partiremo dai campetti per riattivare la funzione di cittadinanza dei quartieri: nessuno deve restare indietro».
Questione importante quella dell’edilizia popolare.
«La situazione attuale è che ci sono troppi i cantieri in stallo: ex Carceri, Torre Erap, l’ex filanda di via Roma. L’emergenza non finirà con la pandemia: queste situazioni vanno risolte. Voglio anche verificare gli appartamenti vuoti in città e magari in convenzione con Erap, destinarli all’edilizia popolare».
Quindi i conti: «L’aumento dei costi delle materie prime, il mancato incasso degli oneri di urbanizzazione all’Interporto implicano che certi interventi annunciati andranno per forza ripensati».
(Redazione)
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