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Rugby

JESI Enrico Santini, pilone Seniores ora anche tecnico di mischia U18

L’amarezza e il disappunto per un campionato che non è andato per il verso giusto nelle parole di Santini. 

Era entusiasta Enrico Santini, per questo 2021; l’anno scorso la pandemia aveva fermato tutti gli sport, e quest’anno sembravano esserci le condizioni perché ripartisse tutto. Ma non è stato così. Il campionato di serie B non verrà disputato, dopo i tanti rinvii. 

Con questo stop si perde un’occasione unica per ambire a raggiungere ulteriori soddisfazioni in quelli che sono gli ultimi anni da giocatore – ha spiegato Santini – e per questo si sente ancora di più”.

Mancano i presupposti”. Aveva dichiarato il responsabile sviluppo del rugby Jesi ‘70, Francesco Possedoni. La provincia di Ancona in zona rossa, il continuo procrastinare l’inizio del campionato, ha determinato una presa di posizione netta. Anche se – come si legge fra le faq della FIR (Federazione Italiana Rugby) – “Non ci sono evidenze che il Gioco di Rugby presenti maggiori rischi di contagio rispetto ad altre discipline”.

Così, se non è possibile disputare il campionato, il Rugby Jesi si è allenato fin quando ha potuto. Enrico Santini si dice entusiasta del suo nuovo ruolo di allenatore, a proposito della sua under 18 che sta allenando, ha dichiarato:

Ho trovato ragazzi responsabili e rispettosi, non è scontato. Hanno voglia di imparare, orecchie aperte e bocche chiuse, una predisposizione al lavoro importante. Un’esperienza che credo sarà il mio futuro nel rugby”.

Ma tutto è cambiato con la pandemia. Se prima questo sport richiedeva un’attrezzatura per proteggere gli arti come parastinchi protezioni spalle, il caschetto e la conchiglia per proteggere le parti intime, oltre al paradenti da rugby che tutela l’arcata dentale dai colpi e gli urti, oggi non basta più tutto questo.

Solo il giorno dei tamponi settimanali è possibile fare un allenamento privo di distanziamento sociale; il resto del tempo esercizi fisici e tecnici applicando le misure di sicurezza anti-covid e tutte le protezioni di un tempo non servono più. 

C’è tanta amarezza in questo momento tra le file del Jesi rugby, e il neo giocatore Enrico Santini gli dà voce:

Resta forte e inappagata la voglia di mostrare il nostro valore sul campo”.

Jesi rugby ha tenuto duro finché ha potuto, mentre tante società, una ad una, avevano interrotto le partite prime, e gli allenamenti poi. Nonostante la chiusura delle scuole, la quarantena delle classi, la squadra aveva continuato a spendersi per arrivare pronte al campionato. 

Il pilone Seniores da due anni si sente alla fine della sua carriera rugbystica come giocatore, e lo stop alle gare è stato più pesante per le persone come lui, visto anche che quest’anno aveva obiettivi più competitivi che mai. 

“Saremmo partiti come sempre con l’obiettivo di fare meglio rispetto all’anno prima ma questa volta c’era qualcosa di più concreto e tangibile – ha raccontato Santini – provare a guardare alla parte alta della classifica e in prospettiva all’obiettivo di lottare per salire in serie A”.

Ma per ora l’obiettivo è rimandato.

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