Eventi
Jesi “I Capuleti e i Montecchi” presentati nella loro essenza – VIDEO
3 Novembre 2022
Stagione lirica, al Teatro Pergolesi l’opera di Vincenzo Bellini in scena domani e domenica
di Giovanni Filosa
Jesi, 3 novembre 2022 – Più che una conferenza stampa di presentazione dell’opera “I Capuleti e i Montecchi”, di Vincenzo Bellini, in scena domani, venerdì 4 e domenica 6 novembre al Pergolesi nell’ambito della stagione lirica proposta dalla Fondazione Pergolesi Spontini, per la prima volta, dopo una lunga e onorata (speriamo) carriera trascorsa dentro ai nostri teatri, non abbiamo partecipato al solito, seppur interessante, rito comunicativo, come si può immaginare.
Tolto il paludamento della presentazione istituzionale (per assenza più che giustificata delle istituzioni stesse), in cui ciascuno, a modino, fa di solito la sua parte, stavolta si è trattato di una lectio magistralis o, se volete per accontentare gli anglofili, una master class su Bellini e il modo di far “sentire”, non solo “ascoltare”, questa straordinaria opera.
Le redini sono state tenute e poi lasciate dal direttore d’orchestra Tiziano Severini, presenti Giulietta, ovvero il soprano Francesca Pia Vitale, Tebaldo, ovvero il tenore Davide Tuscano, Romeo, ovvero il mezzosoprano Paola Gardina.
Condotti e introdotti da Simona Marini, addetto stampa della Fondazione. Davvero una chiacchierata affascinante, alla fine della quale nessuno si è accorto del trascorrere del tempo, immerso com’era nella nuova “lettura” dell’opera che si stava insinuando nella nostra mente, abilmente trasmessa da Severini che, sfogliando la partitura, ha addirittura cantato molti brani dell’opera, in questo coadiuvato dagli artisti presenti. A cappella, ovviamente, e lì si è capito anche il colore e la bellezza delle voci.
Nessuno ha chiesto se Francesca Pia Vitale, Giulietta, che ha vinto il Concorso internazionale per cantanti Toti dal Monte, fosse felice di debuttare a Jesi. Era logico, ma a lei è venuto naturale parlare del suo “essere” in scena un’adolescente innamorata, incosciente, e per quello ha lavorato col maestro alle “dinamiche delle sue arie, con profonda minuziosità”.
Anche Davide Tuscano, Tobaldo, anch’egli vincitore del Premio Toti Dal Monte, fra una citazione canora e l’altra, si è sentito «vincitore, soprattutto perché mi sembra di aver colto appieno la visione del mio personaggio, che mi fa essere più maturo e attento a ogni emissione vocale».
Romeo è Paola Gardina, mezzosoprano “en travesti”, come voleva Bellini, e tanti altri autori dal Settecento in poi.
«Romeo mi assomiglia – dice – i suoi sentimenti sono i miei, nel senso che io li vivo intensamente, sono spavalda e senza remore, soprattutto rappresento un personaggio, un giovane che non ha paura della morte, sicuro che alla fine avrà Giulietta».
Il direttore Severini ci ha raccontato un altro Bellini, diverso da quello che immaginavamo, a Jesi non si rappresenta da oltre 180 anni e il sottoscritto, checché se ne dica, non c’era. L’ultima volta che l’ho sentita dal vivo risale a una ventina di anni fa, e non fa testo.
«Vedete – diceva il direttore – se non c’è il senso, la percezione interna di quello che le voci dicono, la bellezza dell’opera è fine a sé stessa. E’ importante il “come” si dicono e si cantano le frasi, le sensazioni, le melodie. Questi ragazzi vivono davvero la propria parte, c’è fra noi una grande partecipazione d’intenti».
Infine, questa di Jesi è la partitura originale scritta da Vincenzo Bellini.
Ho chiesto, infine, al mezzosoprano Paola Gardina, di parlarci del suo Romeo e delle difficoltà interpretative (guarda il video).
(foto Binci)
©riproduzione riservata