Cronaca
Jesi I pesci rossi “adottati” trasferiti nel giardino di Palazzo Pianetti
16 Luglio 2022
A rischio causa l’ordinanza contro lo spreco idrico che impedisce il riciclo d’acqua: l’assessore Tesei li ha fatti traslocare nel laghetto sotto casa
Jesi, 16 luglio 2022 – Alla fine lo stesso assessore all’ambiente Alessandro Tesei, con delega anche al benessere animale, è venuto a buttare un occhio sui pesci rossi trasferiti dai giardini pubblici di Viale Cavallotti all’interno di un mini laghetto situato nell’area verde dello storico Palazzo Pianetti, sede sia della civica pinacoteca che, in parte, residenza del nostro.
Era l’unico modo per toglierli dai guai, se vogliamo dire così, perché il mancato riciclo dell’acqua – causa ordinanza anti spreco idrico – nella fontana di provenienza dei 27 esemplari, non li avrebbe salvati.
E la notizia, ieri, è stata rilanciata anche dall’Ansa Marche.
E così l’assessore, anche su segnalazione dello stesso gestore dello chalet lo sBARello, Matteo Montesi, che si incarica della pulizia della vasca e della cura degli occupanti, e organizzatore di una campagna, rivolta ai bambini, di adozione dei pesciolini poi versati in vasca, s’è preso in carico la questione e l’ha risolta così come poteva.
A dire la verità, in precedenza, ci aveva provato in prima persona a rendersi utile sul posto, ma l’impresa gli è però risultata improba. Bisognava prima far defluire gran parte dell’acqua per poterli catturare.
E così è stato ieri mattina, intorno alle 8, quando addetti incaricati del Servizio manutenzione del Comune, li hanno presi tutti tra un guizzo e l’altro – c’è anche una carpa in mezzo a loro – munendosi di apposite retine e svuotando la vasca, che verrà ripulita. Distribuiti in 5 secchi sono stati poi trasferiti in via XV Settembre.
Il mini laghetto, dove già guizzavano altri residenti, immerso nel verde e protetto da una rete, sarà la loro momentanea sistemazione, a due passi dai capolavori di Lorenzo Lotto. In attesa di tempi migliori, meno siccitosi.
Che potranno venire, comunque, soltanto quando si metterà mano alla fontana – un progetto era stato avviato dallo stesso Montesi ma poi il periodo Covid ha imposto lo stop – permettendo alle sue acque di riciclarsi senza inutile e dispendiosa dispersione.
Non sono mancate polemiche, in merito all’esercizio espletato, in questo caso, della delega relativa al benessere animale, ma una considerazione va fatta: se i 27 animaletti fossero giunti a morte nessuno avrebbe avuto alcunchè da ridire?
Muti, come pesci…?
(p.n.)
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