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Cronaca

JESI Il sindaco di Codogno: «Ora una convivenza attenta»

Francesco Passerini è intervenuto in Consiglio comunale raccontando l’esperienza del suo Comune in quei terribili mesi di coronavirus e la ripartenza delle ultime settimane

JESI, 27 giugno 2020 – Nel Consiglio comunale di ieri è intervenuto via Zoom il sindaco di Codogno Francesco Passerini (foto in primo piano). La convocazione, ha spiegato il presidente dell’assuse jesina, Daniele Massaccesi, per esprimere solidarietà in merito alla tragedia vissuta dal Comune e per capire come stiano fronteggiando la ripartenza.

«L’emergenza oggi è la ripresa economica – ha detto Francesco Passerini -, questa ripartenza è come un dopoguerra. Dopo mesi che sono sembrati infiniti, nelle ultime settimane siamo costantemente a contagio zero. Abbiamo cercato di gestire nel minor tempo possibile servizi e sistemi di sostegno facendo rete, grazie al lavoro encomiabile e a ciclo continuo di volontari, Protezione Civile, forze dell’ordine».

«Cose che prima erano semplici, all’improvviso non lo erano più. Il nostro scopo è non abbandonare nessuno, aiutando le attività per quanto possiamo».

«Se dovesse esserci una seconda ondata del virus credo che ci siano più capacità di affrontare l’emergenza. Il fulcro dell’azione sin dall’inizio è stata la comunicazione, facendo capire che ogni intervento era finalizzato alla tutela della salute pubblica, il tutto mentre intorno a noi Milano e Bergamo ricevevano inviti a vivere la città e quindi ad assembrarsi».

Ogni giorno la colonna sonora era la sirena delle ambulanze, un panorama sfiancante soprattutto per un paesino di 15 mila abitanti, additati spesso come untori.

Ad esprimere vicinanza, il sindaco Massimo Bacci, l’assessore Ugo Coltorti e la consigliera Silvia Gregori.

«Adesso dobbiamo riprendere la vita sapendo che il virus ancora c’è – ha continuato il Sindaco lombardo -, avviando una convivenza attenta ma senza scadere nella psicosi. Al centro di tutto ci sono dialogo, collaborazione e responsabilizzazione: o se ne esce insieme o non ne esce nessuno, perciò ognuno deve assumersi la propria fetta di responsabilità».

Elisa Ortolani

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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