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Cronaca

JESI IN TRE RIMANGONO CHIUSI DI SERA DENTRO AL CIMITERO, POI ARRIVA IL GUARDIANO E LI “LIBERA”

cimitero nuovo jesi

JESI, 21 agosto 2018 – «Dopo le 19.30 non c’è anima viva al cimitero» e mica tantoc’eravamo noi, chiusi dentro, dietro il grande cancello che ne delimita l’entrata e mai, come ieri, l’uscita.

Questa infatti la risposta del guardiano del cimitero nuovo di Jesi (foto in primo piano) che, per fortuna , ripassando davanti il cancello con l’auto, prima di smontare dal servizio ci ha visti cercare affannosamente un’uscita.

Eravamo lì ieri sera, in tre, alle 19, per verificare una situazione quando, una volta incamminatici per uscire, alle 19.25, abbiamo constato che tutti i cancelli erano oramai chiusi.
Risultato: “prigionieri” dentro al cimitero.cimitero jesi
Brevi momenti di panico, hai voglia a dire che sono i vivi quelli di cui aver paura. Anche se, cellulari alla mano, già si stava cercando una soluzione, se non altro per tornare a casa.

«I cancelli sono automatici e si chiudono secondo l’orario che è stato impostato» così il guardiano, che cercava di aprirlo dall’esterno perché tra l’altro il “varco” era pure difettoso.
Noi, infatti, spingevamo il pulsante interno dell’ apertura di emergenza ma il cancello a due ante non si apriva. Momenti di imbarazzo generale, poi due spintoni ci hanno riportato nel mondo dei vivi.

Ora c’è solo da stabilire se noi eravamo rimasti chiusi fuori dal mondo o se il mondo fosse rimasto chiuso fuori dal cimitero.

Ironia a parte, solo in un secondo momento abbiamo chiesto ai pochi presenti se fosse capitato altre volte e uno di loro ci ha risposto che anche lui, nel vecchio cimitero, poco tempo fa, era rimasto chiuso dentro e visto che non riusciva a uscire non gli è rimasto altro da fare che scavalcare la bassa recinzione che delimita i nuovi lavori.cimitero jesi

Non è il caso, allora, che gli orari vadano rivisti e magari anche elargito un “bonus” di almeno tre minuti per i ritardatari?

E a chi sospetta che noi potremmo essere arrivati in ritardo abbiamo la chiamata ai soccorsi memorizzata sul telefono, che segna le 19.24: addirittura con sei minuti di anticipo rispetto all’orario fissato per la chiusura.

L’orario satellitare non mente, lui non può.

(c.ade.)

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