Segui QdM Notizie

Attualità

JESI INCONTRO CON L’EREMITA METROPOLITANA ANTONELLA LUMINI

E intanto questa sera, alle 21.15,  prende il via l’esperienza di preghiera silenziosa al Vicariato di via Nenni

JESI, 4 marzo 2091 – «Dio è dappertutto; egli è immenso e dovunque presente, secondo quanto egli ha detto di se stesso: Io sono un Dio vicino e non un Dio lontano. Non cerchiamo dunque Dio come se stesse lontano da noi, perché lo possiamo avere dentro di noi». Don Emanuele Contadini, parroco della parrocchia Regina della Pace, ha aperto con le parole di San Colombano l’incontro di giovedì 28 febbraio al Salone Pirani del Vicariato di Colle Paradiso.

Invitata a introdurre l’esperienza di preghiera silenziosa, che prende il via questa sera, lunedì 4 marzo e che proseguirà ogni lunedì alle 21.15 proprio al Vicariato – via Pietro Nenni – , Antonella Lumini, eremita urbana, che è nata e vive a Firenze, dove da oltre 30 anni porta avanti un percorso di silenzio e solitudine.

Antonella Lumini eremita metropolitana

 «Come chiama lo Spirito oggi? Forse non dobbiamo essere noi a piegare lo Spirito verso i nostri schemi, ma mettersi in ascolto e capire come ci chiama. E per mettersi in ascolto ci vuole il silenzio, perché solo nel silenzio possiamo ascoltarne la voce, quella più profonda che sale dalla nostra interiorità, dal nostro cuore».

Così ha esordito Antonella Lumini, fotografando poi la realtà dei nostri tempi che ci vede in un mondo in disordine, in uno smarrimento sociale, in una realtà che è sempre più individualista, invitandoci però a considerare tutto questo come un vortice di cupezza dentro un oceano di luce.

«Dobbiamo riconnetterci a quella luce. Il lavoro spirituale consiste nello smantellamento delle forze egoiche che ci dominano, delle dipendenze psichiche che ci allontanano dalla luce. Affidarsi allo Spirito significa affidarsi all’amore, alla sua azione rigeneratrice».

Ritratteggiando la pratica dell’esicasmo dei Padri e delle Madri del deserto, ha ricordato che anche oggi è possibile, per tutti e in ogni luogo, vivere da monaco, intendendo lo stesso nel suo significato etimologico, cioè come persona integra ed unificata. Ma per far ciò occorre ancora oggi il Fuge, Tace, Quiesce: Fuggi, Taci, Riposa che Abbà Arsenio ebbe in risposta quando pregò Dio con queste parole: «Signore mostrami la strada che conduce alla salvezza». 

Il silenzio è prezioso per l’anima e, come per i Padri e le Madri del deserto, è il silenzio dell’umiltà, del tacere di se stessi, è il silenzio che toglie le parole all’egoismo, alla superbia, all’amor proprio, è il silenzio di chi si fa pellegrino e straniero: «La solitudine permette di sperimentare quel solo a solo che smaschera, spoglia, favorendo il rapporto con lo Spirito, con quel fondo luminoso in cui l’io si apre alla coscienza, si dilata verso l’insondabile. L’io o si apre verso l’Io Sono, nome rivelato di Dio assunto da Gesù, o si chiude facendosi centro di se stesso», ma è anche il silenzio dell’amore, il silenzio di chi non giudica il prossimo, di chi non parla o sparla degli altri: «Più uno si pone in ascolto di Dio, più sente gli uomini. Più desideravo la solitudine e il silenzio, più sentivo crescere le persone intorno. Sono diventata più sensibile ai ripiegamenti dell’animo umano e al suo dolore».

Don Emanuele Contadini parroco di Regina della Pace

Infine. è il silenzio della fede, di chi si fida del totalmente altro, di chi si è messo completamente nelle sue mani: «Per silenzio intendo una preghiera di abbandono e offerta, non una tecnica. Si entra in questo abbraccio del silenzio, ci si apre, ci si abbandona, e si entra in contatto con la parte profonda di sé, alla presenza dello Spirito Santo. Più ci sentiamo passivi della nostra volontà, più consentiamo allo Spirito Santo di entrare in noi».

A conclusione dell’incontro, Antonella Lumini ha avviato proprio alla pratica del silenzio, un quarto d’ora intenso e pieno: «Non si può parlare del silenzio: bisogna viverlo, ascoltarlo. Il silenzio ha una sua voce, mette in contatto con l’ordine divino inciso nel profondo. Chiama a un’esperienza intima, senza mediazioni, conduce sulla via dello spirito».

(c.f.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere

News