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Cronaca

JESI INTERE AREE DEL CIMITERO OFF LIMITS DOPO LA BOMBA D’ACQUA, PROTESTE A RAFFICA

La forza delle precipitazioni ha creato pericolosi avvallamenti e mini canyon dove è difficile camminare

 

JESI, 4 settembre 2018 – I violenti temporali dei giorni scorsi, le forti raffiche, le mini trombe d’aria non hanno risparmiato l’area del cimitero. Un luogo caratterizzato peraltro da una consistente presenza di piante di vario tipo che, sotto la sollecitazione del vento, ha disperso foglie, rami e frutti, creando così un pericoloso tappeto che il personale in servizio ha raccolto, caricato su motocarri e portato via.

Il cimitero, però, non è un giardino e il poco personale applicato alle operazioni di pulizia non può riuscire nell’impresa di riportare il tutto alla normalità.

C’è un’area del vecchio cimitero, quella dove si effettuano sepolture a terra, dove la strada che costeggia l’ampio spazio è stracolma di terriccio, fogliame, rami. Nelle due rampe di accesso e uscita, inoltre, la forza dell’acqua piovana ha creato pericolosi avvallamenti e mini canyon dove è difficile camminare.

Tutte le strade interne del vecchio cimitero presentano inoltre alcune situazioni di pericolosità. Qualcuno, infatti, forse nel tentativo di far defluire meglio l’abbondante acqua piovana caduta in quelle ore, ha pensato bene di sollevare le caditoie stradali, dimenticandosi, però, di pulire le tazze di sedimentazione sottostanti completamente invase da terriccio e aghi di pino.

«Indecente per una città come la nostra» è stato l’amaro commento di una anziana signora, visibilmente arrabbiata, dopo che era uscita da quel luogo di raccoglimento. Già, perché se al “nuovo cimitero” (realizzato quasi sul finire del secolo scorso) regna l’abbandono a causa delle tante situazioni pericolose come le numerose parti di travature in cemento dove le armature in ferro sono ben visibili, anche in molte parti del vecchio cimitero è palpabile lo stato di degrado e l’assenza di manutenzione.

Sedulio Brazzini

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