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JESI Laboratori di danza sperimentale e ballo

Oggi e domani in via Guglielmo Marconi 62 con Tiziana d’Ascenzo e Pino Gala

JESI, 16 ottobre 2021 – Oggi e domani si terranno in via Guglielmo Marconi 62, presso lo studio fotografico Francesca e Francesca, due laboratori: uno di danza sperimentale con Tiziana d’Ascenzo e l’altro di ballo sul tamburo con Pino Gala.

Il programma

Sabato 16 ottobre

  • Alle 16 un momento di accoglienza per i partecipanti
  • Alle 16.30 il via al laboratorio, che si compone di tre parti, fino alle 19.30

La prima parte del lavoro è condotta dai corpi in movimento, che in un flusso continuo, limitando la parola, sono guidati negli inneschi del docente, mentre la seconda è dedicata alla composizione coreografica.

L’ultima parte invece, è una piazza argomentativa, in cui ci si confronta sul lavoro svolto, si ascoltano le storie, le letture e le riflessioni individuali e collettive: un diario di bordo, redatto dai partecipanti, passerà di mano in mano nel corso degli incontri, come un testimone di luci e ombre.

La danza è bellezza, che è amore, proporzione, che è potenza. Il laboratorio è dedicato al senso del corpo. Il mondo ha cessato di invaderci attraverso i sensi, noi abbiamo cessato di esplorarlo con i nostri gesti. Immersi fuori, non percepiamo più i cento profumi dell’erba e dell’aria. Ridare all’uomo il senso del corpo come luogo della nostra potenza come ricettacolo del mondo reale attraverso i sensi, come proiezione del mondo possibile attraverso l’azione, è la sfida della danza, per la riconquista di un’identità di dimensioni perdute.

Domenica 17 ottore

  • Alle 9.30, un momento di accoglienza per i partecipanti
  • Alle 10 inizio del laboratorio, con l’intermezzo di una breve pausa pranzo, prima del termine della giornata prevista alle 15

La tarantella napoletana, il ballo italiano più famoso all’estero da almeno un paio di secoli, oggi non esiste più. In realtà nella Napoli metropolitana il ballo etnico si è perso, ma esiste sotto mentite spoglie nei centri agrari più conservativi della provincia. Si tratta di un sottogruppo della tarantella meridionale basato sull’uso delle castagnette da parte dei ballatori e sul canto a tamburo nella sua essenzialità musicale. Tale sottogruppo si articola a sua volta in almeno 5 modelli areali diversi.

Il corso prevede l’insegnamento di uno dei modelli rimasti più integri, pur se praticati da poche famiglie: quello dell’entroterra vesuviano (Terzigno, Ottaviano e San Giuseppe Vesuviano).

Si partirà dallo studio del linguaggio delle braccia e si passerà poi a studiare i moduli cinetici degli arti inferiori e delle tante figurazioni che la danza prevede. La visione di documentari inediti e rari di ricerca permetterà una conoscenza contestuale e socio-culturale del ballo, ripreso durante le varie feste mariane primaverili ed estive. L’elemento sacrale e rituale ha contribuito a conservare la pratica del ballo, come componente essenziale della festa religiosa.

(n.p.)

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