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Cronaca

JESI PER L’OSPEDALE CHE VOGLIAMO DOVREMO ATTENDERE ANCORA…

JESI, 15 dicembre 2016 – Ritorna il tema caldo del nuovo ospedale “Carlo Urbani“. E, stavolta, ritorna per iniziativa di Paola Lenti e Andrea Torri, rispettivamente vice presidente della prima commissione consiliare comunale e presidente della seconda.

L’ospedale che vogliamo” è stato un tema allettante, ieri 14 dicembre, nel dibattito a Palazzo dei Convegni. Ma il campo va sgombrato subito. Tante parole, ancora, fatti in corso d’opera, e la struttura ospedaliera pienamente efficiente che tutti vorrebbero operativa al più presto è ancora ben al di là dal divenire.

“Quello che è emerso è proprio questo dover aspettare ancora – ci ha detto il sindaco Massimo Bacci, alla fine – . Certo, il problema è regionale ma sta di fatto che bisognerà armarsi ancora di pazienza e vedere come va e quanto tempo ci si mette”.

Al Sindaco sono stati anche proposti tavoli tecnici di confronto periodico. Tutti rispediti al mittente: “Ne facciamo già tanti”.

Sala piena, con cittadini, sindacalisti (Stefano Brutti, Fials e  Giacomo Mancinelli, Cgil) operatori del settore – medici e infermieri – tribunale del malato con Pasquale Liguori, attenti a un tavolo dietro al quale oltre al Sindaco – che ha brevemente aperto e concluso i lavori e al presidente del Consiglio comunale, Daniele Massaccesi, che ha moderato gli interventi, erano presenti Maurizio Bevilacqua, direttore generale dell’Area Vasta 2 – 50 Comuni, dei quali 2 in provincia di Macerata, Cingoli e Apiro –  e Nadia Storti, direttore sanitario dell’Asur Marche. Assenti, anche se invitati ma impegnati in altro, Alessandro Marini, direttore Asur Marche e Fabrizio Volpini, presidente della commissione sanità della Regione.

Non si è andati molto oltre a quanto in precedenti occasioni si era già sentito e, certo, i numeri – i benedetti e odiati numeri – snocciolati da Bevilacqua, hanno descritto nella loro cruda e semplice realtà una situazione in fieri. Anche se non rappresentano – come è stato sottolineato – la percezione collettiva, quella dell’utente che si rivolge alla struttura sanitaria e spera di uscirne meglio di come vi è entrato.

Perciò ve li risparmiamo, i numeri, e anche l’ingegneristica che descrive la legge di riforma voluta dalla Regione nel 2013.

Tempi e modalità con i quali si darà attuazione alla suddetta legge, base fondamentale della riorganizzazione sanitaria, non sono emersi con certezza. Certo, non è semplice, e si continua ad andare avanti razionalizzando.

“E’ un ospedale molto efficiente e, inoltre, su 269 posti letto ben 258 sono stati attivati. Questo è il dato esatto“. Bevilacqua ha premuto più volte sul tasto dell’efficienza della struttura ospedaliera cittadina.

Il fatto è che vallo a spiegare a chi aspetta ore al pronto soccorso – e i problemi continuano, sono quotidiani – e magari lì non ci dovrebbe stare per ottenere le risposte che attende, a chi aspetta mesi in lista d’attesa per un controllo, un esame, che in poche ore si fanno a pagamento.

“Ma in molti casi quanti aspettano non hanno necessità o urgenze“, ha sottolineato la Storti, e per questo “dobbiamo farci carico di una migliore comunicazione“.

L’intervento di Enzo Giancarli

Vallo a spiegare a chi lavora all’interno della struttura sotto organico, non ce la fa più, e deve anche lottare per vedersi attribuire il pagamento degli straordinari.

Vallo a spiegare a chi ha convissuto con le zanzare d’estate e i guasti all’aria condizionata.

Ci ha provato, Bevilacqua. E ci ha provato anche la Storti. Ma la sensazione è che stare in prima linea è un’altra cosa…

Resta il fatto: non sarà per adesso che l’ospedale potrà risolvere i problemi che conosciamo. Anche se qualcosa – s’è detto – si sta muovendo. Come le nuove assunzioni, dal 1 gennaio, di una decina di medici, pronto soccorso che dovrebbe ritrovare il numero dei 13 operativi previsti, da giugno assunti anche 37 infermieri e 14 operatori sanitari, il pagamento degli straordinari sfalsato di due mesi: quelli di ottobre a dicembre, quelli di dicembre a febbraio, concorsi in corso di svolgimento o imminenti.

Come dire che si è fatta prima partire la macchina e, poi, si è pensato al carburante.

Romina Pergolesi

I risultati li vedremo tra un po’ di tempo“. Questo il refrain. Molte domande, stesse risposte. Speriamo bene, allora.

Sono intervenuti anche i consiglieri regionali Romina Pergolesi, M5S, ed Enzo Giancarli, Pd, componenti della commissione sanità.

“Struttura importante, l’ospedale, che non può avere carenze – ha detto Giancarli – e stiamo lavorando in una logica di sinergie che porterà i suoi frutti, con somma attenzione alla dotazione organica e a quella tecnologica“.

“A distanza di due anni si parla sempre delle stesse criticità” ha sottolineato la Pergolesi, la quale ha approfittato dell’occasione per consegnare al tavolo le prime 400 firme della petizione popolare indetta dal suo movimento per risolvere i disagi legati al pronto soccorso.

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