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Cronaca

Jesi Lotta allo stigma della malattia mentale, arriva Marco cavallo blu

Resterà in città dal 24 al 28 aprile l’installazione che ha fatto il giro d’Italia come simbolo dell’abolizione dei manicomi, concomitante all’apertura della nuova sede del “Centro Il Sollievo” nel cuore della città

di Tiziana Fenucci

Jesi, 21 aprile 2023 – Anche il Comune di Jesi potrà dire di aver adottato, almeno per qualche giorno.

Marco, il famoso cavallo blu che ha fatto il giro dei Comuni italiani, partendo dall’ospedale psichiatrico di Trieste, in cui fu realizzato il 25 febbraio del ’73 da Franco Basaglia, allora direttore dell’ospedale psichiatrico, con il contributo dei laboratori artistici dei pazienti reclusi.

Divenne simbolo della lotta a favore della chiusura dei manicomi proprio in occasione dell’abolizione di queste strutture sancita nel 1978 con l’entrata in vigore della Legge Basaglia, da cui ha avuto inizio la riforma psichiatrica.

Marco Cavallo

Un’installazione in vetro resina dal peso di 200 kg, alto 3,8 metri e lungo 3,7, poggia su una struttura di legno dotata di 4 ruote gonfiabili che ne consentono il trasporto per le vie della città. A Jesi si muoverà tra Piazza Colocci e Piazza Indipendenza.

Il suo arrivo è previsto per lunedì 24 aprile, proprio a ridosso delle iniziative per la Festa della Liberazione e sarà protagonista di una serie di eventi sul tema della libertà e dell’inclusione sociale organizzati in collaborazione tra Comune di Jesi, Asp Ambito 9 La rete del Sollievo, e dal Dipartimento di salute Mentale dell’Ast.

E tra queste iniziative ci sarà anche l’evento inaugurale della nuova sede del Centro di aggregazione sociale Il Sollievo, da anni impegnata al servizio del disagio psichico. Dal 27 aprile sarà infatti ospitata nei locali comunali di Corso Matteotti 48, proprio nel cuore della città.

«Come l’arrivo del cavallo blu a Jesi simboleggia l’abbattimento degli stigmi sociali in favore di un processo di integrazione dei malati psichiatrici nella comunità – ha spiegato l’assessore Samuele Animali – così l’inaugurazione della nuova sede del Centro Sollievo sottolinea la volontà dell’Amministrazione, e di tutti soggetti coinvolti, a promuovere la conoscenza di questa realtà tra i cittadini e a favorire l’integrazione della diversità, insieme alle tante altre iniziative organizzate in questa direzione».

«Il cambio di sede, permetterà inoltre di ampliare il ventaglio di servizi offerti dall’Asp, creando una vera cittadella del sociale all’Appannaggio, dove si affaccia l’uscita posteriore della nuova sede e dove si trovano i locali comunali precedentemente occupati dal Centro, che ora ospiteranno il Centro per l’integrazione e il De Coccio, centro diurno per disabili, entrambi gestiti dall’Asp Ambito 9».

Anche la presidente di Asp Ambito 9, Franca Schiavoni ha sottolineato l’importanza di fare entrare il malato mentale nella vita della comunità «attraverso una serie di progetti di inclusione che permettano alle persone di vedere in modo trasparente il malato, superando le etichette che in passato lo hanno portato all’isolamento e all’esclusione dalla vita sociale e attraverso l’uso di simboli forti come il cavallo blu, che servono ad attirare l’attenzione e sensibilizzare i cittadini a un cambiamento di approccio».

Cavallo blu, le iniziative in programma

Saranno tre le iniziative che coinvolgeranno il cavallo blu durante la sua permanenza a Jesi. Quella del 25 aprile alle 12, in Piazza Indipendenza, in cui sarà proprio un utente del Centro Sollievo, attivista di Radio senza muri, a proporre una lettura davanti alla platea, dal titolo Quando la libertà, la dignità e i diritti sono terapeutici.

Il 26 aprile alle 10.45 in Piazza Colocci «saranno protagonisti gli studenti della scuola primaria Garibaldi – ha spiegato Gilberto Maiolatesi, direttore del Sollievo – con i quali abbiamo avviato il progetto Fare comunità, per letture interattive tratte dal libro Il grande cavallo blu, il cui autore racconta la nascita della storia del cavallo blu. Tratta da un cavallo realmente presente all’interno dell’ospedale psichiatrico di Trieste e che al tempo trascinava il carretto con la biancheria da lavare. Le letture saranno condotte da Lucia Palozzi e Arianna Baldini in collaborazione con il Teatro Pirata».

Per il 27 aprile, infine, oltre all’inaugurazione della nuova sede, fissata per il pomeriggio alle 16.30, ci sarà l’appuntamento delle 11, sempre in Piazza Colocci, con gli studenti della IV E del Liceo di scienze umane Vittorio Emanuele II, un laboratorio di cittadinanza, La libertà non è star sopra un albero, condotto dalle operatrici Marzia Brugnoni e Michela Marconi.

Il 28 aprile Marco Cavallo lascerà Jesi per continuare il suo tour tra i Comuni italiani.

«Marco Cavallo veicola un messaggio ancora molto attuale – ha detto Mario Pettinelli, responsabile del Dipartimento di salute mentale – perché se un muro è stato abbattuto 50 anni fa a Trieste in nome della libertà, oggi ce ne sono ancora tanti altri da abbattere se vogliamo raggiungere l’integrazione dei malati mentali e farli diventare parte della comunità».

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