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Cronaca

Jesi Campo Boario “al completo” per la fine del Ramadan

Circa in 700 stamattina alle 8.30 per la preghiera collettiva di fine digiuno che ha coinvolto tutti i praticanti provenienti da Jesi e dai Comuni limitrofi, il saluto dell’Amministrazione comunale

di Tiziana Fenucci

Jesi, 21 aprile 2023 – Si è svolta stamattina al Campo Boario la celebrazione della fine del Ramadan che ha coinvolto i praticanti della comunità del Centro culturale islamico Al Huda di Jesi ed anche altri praticanti provenienti dalle realtà dei Comuni limitrofi.

Presenti per i saluti iniziali e per augurare una buona festa anche le istituzioni cittadine: il sindaco Lorenzo Fiodelmondo, il vice Samuele Animali e l’assessore Paola Lenti.

«Un’occasione importante – ha detto il primo cittadino – che ci permette di vedere quanto è viva la comunità islamica nella nostra città e come si stia integrando sempre di più con la comunità locale».

La festa cade proprio il giorno successivo alla fine del digiuno «questa mattina ci siamo riuniti per pregare insieme – ha spiegato Elanouar el Miloudi presidente del Centro culturale islamico Al Huda – dopo la fine del Ramadan, che stavolta è durato 29 giorni, il calcolo va di pari passo con le fasi lunari. Dopo la preghiera la festa proseguirà nelle singole case, ognuno insieme alla propria famiglia».

La preghiera degli uomini

Erano circa 700 le persone che hanno aderito all’iniziativa, riempendo il campo da calcio. La preghiera era distinta tra uomini e donne alle quali è stata dedicata un’area insieme ai bambini. Il clima era quello della festa grande, gli abiti eleganti e colorati, evidente la gioia sui visi di molti, non solo di poter partecipare a una celebrazione in comunità ma anche di avere la libertà di mostrare le tradizioni della propria religione nel territorio che li ospita.

La preghiera delle donne e delle bambine

«Chi tra noi ha avuto la possibilità, ha preso un giorno di ferie per poter partecipare alla festa, i bambini non sono andati a scuola, per noi questo è un momento importante proprio come il Natale per la religione cristiana», ha raccontato una delle donne della comunità islamica presenti.

«E’ un momento in cui onorare le tradizioni del nostro credo. Alla fine del digiuno la donna prepara un banchetto ricco di tante pietanze per tutta la famiglia, l’uomo e i figli fanno un regalo alla donna per essersi preoccupata di cucinare tante cose buone. C’è anche la festa dedicata ai bambini ai quali si regalano vestiti nuovi e soldi».

Il vice sindaco Samuele Animali con Wahbi Youssef

«Siamo felici di poter tramandare queste tradizioni ai nostri figli. E anche di mostrarle alla comunità del territorio, perché purtroppo ormai la nostra religione è stata associata ai gesti violenti e distruttivi di alcuni esaltati, in realtà invece è portatrice di tanti principi e valori positivi».

«Come, ad esempio, il valore della famiglia, che per noi è sacro, così come la figura della mamma, cerchiamo di allevare i nostri figli affinché diventino brave persone, corrette e studiose, che possano laurearsi o trovare lavoro, e dare un contributo anche loro alla crescita di questo Paese che ci ospita».

Wahbi Yuossef e Rahaman Ibrahim

Anche Paola Lenti e Samuele Animali hanno colto l’occasione per un saluto alla comunità islamica.

«Sono tante le occasioni in cui la comunità islamica ha dimostrato di partecipare alle iniziative della città, trascorrete una buona festa, ci sono tutti i presupposti per crescere insieme, in una città sempre più accogliente».

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