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Cronaca

Jesi L’ultima messa, don Vittorio ha salutato i suoi parrocchiani

Ieri il congedo dalla “sua famiglia” di San Francesco di Paola che gli si è stretta attorno, l’insediamento del nuovo parroco, don Paolo Ravasi, sabato 2 settembre

Jesi – Il parroco don Vittorio Magnanelli ha celebrato ieri l’ultima messa attorniato da tutti i parrocchiani di San Francesco di Paola che per anni gli sono stati vicino.

«Questa non vuole essere una messa di addio – ha esordito nell’omelia – ma un ringraziamento al Padre e a tutti voi per aver accettato le mie fragilità e soppportato tutti i miei difetti che lo stato di salute in certi momenti ha evidenziato». 

Don Vittorio ha poi ha raccontato un aneddoto mai rivelato prima, quando «in gioventù dicevo messa nelle parrocchie dove c’era più bisogno, andando spesso in vari paesi, una volta mi chiamarono a Poggio Cupro, io tutto contento andai ma, ad un certo punto, durante l’omelia che mi ero preparato, ho visto una donna alzarsi per uscire dalla chiesa, poi due, poi tre, quattro a così via. Allora ho chiesto il perché di quel comportamento e una donna anziana mi rispose “la campana ha rintoccato mezzogiorno e noi dobbiamo andare”, solo allora capii che l’omelia si era protratta per troppo tempo e queste donne, essendo domenica, avevano un pranzo da preparare per accogliere figli e nipoti. Allora cari parrocchiani vi dico che la campana di mezzogiorno è suonata anche oggi ed ora è tempo della luce, della conferma della nostra fede, di andare ad annunciare la parola del Signore, senza esitare».

Nella lettera di saluti – per raggiunti limiti di età -, don Vittorio ha specificato che compito di un sacerdote non è solo quello di vivere in parrocchia ma di evangelizzare e portare ovunque la parola di Dio. 

Al termine della funzione religiosa i parrocchiani hanno fatto dono a don Vittorio, grande conoscitore ed estimatore d’arte, di una riproduzione della pala di San Francesco di Paola già incastonata nell’abside della chiesa “perché possa continuare ad ammirarla”, una scultura in legno che rappresenta un crocifisso del noto artista Giorgio Massera e un prezioso album fotografico composto da tantissimi scatti del sacerdote e dell’uomo Vittorio Magnanelli, le sue risate, i suoi sguardi e i suoi momenti di condivisione con i fedeli, il tutto grazie al fotografo amatoriale Ernesto Barocci

In tanti hanno ringraziato don Vittorio per le parole spese negli anni, per i pellegrinaggi Jesi-Loreto a piedi dove sempre con l’organizzazione ha voluto essere presente, per la catechesi, per essere stato sempre vicino ai giovani dell’Azione Cattolica, per non aver abbandonato la sua passione per l’arte che lo ha portato a scrivere molto dei suoi studi.

Don Vittorio è stato un faro, un alto faro che ha offerto una visione più ampia della religiosità perché ha saputo portare la parola del Padre a tante persone, perché ha voluto proseguire con grande impegno molte delle attività presenti in parrocchia, trovando spunti sempre nuovi. 

Un uomo e un sacerdote che ha arricchito il volume della conoscenza sempre pronto a nuove sfide, a nuove scoperte riportate ogni volta su Voce della Vallesina, il settimanale diicesano

Ora avrà modo di approfondire il suo sapere e di scrivere ancora di più perché tutti possiamo leggere e arricchire il nostro bagaglio culturale con un occhio al viaggio dell’anima.

Saluti finali anche da parte dell’Amministrazione comunale nella persona dell’assessora Loretta Fabrizi, poi il grande pranzo che la parrocchia ha voluto affidare allOrto del sorriso, cooperativa inclusiva di via Calabria. 

L’insediamento del nuovo parroco don Paolo Ravasi, sabato 2 settembre con la messa alle 18.30. 

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