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Cronaca

JESI MAESTRIA E ARTE RACCONTANO IL PRESEPE DELLA CONFRATERNITA JESINA

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Sandro Camilletti

presepe_strage innocenti_jesipresepe_san Giuseppe pensieroso_jesipresepe_l'omaggio a Manlio Montesi a sinistra_jesipresepe_corteo re magi_jesipresepe_adorazione magi (1)_jesiJESI, 8 dicembre 2015Il grande presepe artistico della chiesa di San Savino è pronto. Dal 24 dicembre, sino al 6 gennaio, potrà essere visitato in orari dalla 15.00 alle 20.00 nei giorni festivi e dalle 17.00 alle 20.00 in quelli feriali.

Vi offriamo una anteprima di quello che, senza di timore di essere smentiti, può considerarsi una delle più belle opere natalizie della nostra regione, allestita con cura, passione, arte, dedizione, dalla Confraternita Jesina Mastri Presepai. Un omaggio al presepe che è e resta il simbolo vero del Natale.

«Quest’anno abbiamo preso lo spunto dal Vangelo di san Matteo – ci dice Sandro Camilletti, insieme a Vito Collamati artefice della rappresentazione – che non narra della Natività ma è incentrato sostanzialmente sui Magi che vanno per adorare ed Erode che cerca Gesù per ucciderlo. E si finisce con una scena che è molto impegnativa, la strage degli innocenti. Raccontiamo delle storie, questo è il nostro stile, e la storia di quest’anno si intitola “Siamo venuti per adorarlo” ».

L’impegno è legato al fatto che sono state realizzate e dipinte oltre 20 nuove statue, in gesso, da 60 cm, per la narrazione. Che inizia con san Matteo che scrive il Vangelo e l’angelo, simbolo dell’evangelista. Subito dopo si passa al sogno di Giuseppe, dove questi viene rassicurato  dai timori di prendere come sua sposa Maria, perché il figlio che lei ha in grembo è il figlio di Dio. Giuseppe viene rappresentato in atteggiamento pensieroso,  alle sue spalle Maria con un fiore, simbolo di purezza. Andando avanti, la scena successiva ci presenta i Magi che si incontrano in una tenda, quindi la chiamata di Erode, nella sua reggia, per capire dove sarebbe nato il Messia.

«La nostra caratteristica è quella di porre le statue in modo tale che rappresentino una scena teatrale. Non sono fredde, ma il loro atteggiamento ci fa capire quello che stanno facendo. Quando le sistemiamo,  per la scenografia siamo in 5, a volte passano anche tanti minuti prima di trovare la giusta collocazione».

Un’altra scena è quella di Erode che manda i Magi a cercare il Bambino. L’arrivo dei tre sapienti da Gesù è suggestivo, con al seguito la carovana, e molto elaborato.

«Sono particolarmente belli – sottolinea Camilletti – il re mago a cavallo e quello sull’elefante. Tutta opera nostra. Perché in gesso? Per motivi sentimentali, in quanto così non se ne fanno quasi più, è rimasta una sola ditta, a Bagni di Lucca,  che li produce ancora in gesso, eppure la diffusione e il successo delle statuine avvenne proprio quando erano fatte con questo materiale. E poi perché lavorarlo non è complicato».

L’ambientazione finale non è in una grotta ma in una casa «perché quando arrivano i Magi per offrire i doni, Gesù era grandicello e in tutte le rappresentazioni, ad iniziare dalle catacombe di santa Priscilla, l’incontro avviene con il Bambino che sta sulle ginocchia della Madonna. Quindi, noi abbiamo rielaborato la scena in questo modo. San Giuseppe è dietro che cerca di abbracciare entrambi».

Il racconto si completa con la Sacra Famiglia che lascia Nazareth per recarsi in Egitto e la strage degli innocenti «che abbiamo proposto senza spargimento di sangue anche se è evidente la drammaticità del momento».

«Questa è una passione che ho da sempre – ricorda –, negli anni Settanta, con Vito, facevamo il presepe con il polistirolo per la chiesa di san Giuseppe. Nell’87 è nata la Confraternita e da quel momento c’è stata la svolta».

Accanto alla storia di quest’anno, si possono ammirare anche altri due presepi tradizionali, sempre opera delle stesse mani. In uno di questi, l’omaggio ad un mastro che da un paio d’anni non c‘è più, Manlio Montesi.  La sua statuina, nell’atto di dipingere, sembra aver fermato il tempo in un momento che racconta tanta parte della sua vita.

Per il presepe di san Savino pre inaugurazione il 12 dicembre prossimo con i bambini del catechismo della parrocchia di san Giuseppe. Il 20 apertura straordinaria e, poi, dal 24, tutti i giorni sempre di pomeriggio.

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(foto CriCo)

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