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Cronaca

JESI NASCE IL PRIMO CENTRO DIURNO PER MALATI DI ALZHEIMER

Il centro diurno "Maschiamonte" è un'ampia struttura di circa 300 metri quadrati, distribuita su un unico livello

Il centro diurno “Maschiamonte” è un’ampia struttura di circa 300 metri quadrati, distribuita su un unico livello

Stessa panoramica del "Maschiamonte" di alcuni giorni fa: ovunque erbacce

Stessa panoramica del “Maschiamonte” di alcuni giorni fa: ovunque erbacce

JESI, 6 agosto 2016  – Dopo le ferie ferragostane prenderanno il via i lavori di manutenzione, adattamento e messa in sicurezza di un immobile da trasformare in Centro diurno per malati di Alzheimer; questo sarà realizzato in via San Giuseppe, negli stessi locali che  ospitavano il “Maschiamonte”, vale a dire il centro diurno destinato alle persone diversamente abili. Questa nuova sede, però, non sarà quella definitiva, come specificato in una nota dal Comune; infatti, si è “in attesa che poi venga realizzata una struttura ancora più ampia individuata nel monastero di via San Marco donato dalle Clarisse”. La scelta è stata fatta, ma ancora non è dato sapere quando i malati di Alzheimer avranno una sede definitiva dove poter trascorrere alcune ore in compagnia di altri soggetti svantaggiati, ma sotto l’occhio vigile di persone che si prenderanno cura di loro, sollevando così i familiari dei malati per qualche ora. In attesa che i lavori di adattamento della struttura di via San Giuseppe siano ultimati, l’Asp (azienda servizi alla persona), “che gestirà la struttura, procederà alla gara d’appalto per individuare la ditta a cui affidare il servizio. Entro tre mesi – si legge nella nota del Comune – si conta di procedere alla piena attivazione per dare ospitalità ad almeno 16 utenti in un ampio orario giornaliero che va dalle 8 alle 17”.

Nella stessa nota si sottolinea la soddisfazione del sindaco Massimo Bacci, che vede così realizzarsi l’impegno dallo stesso assunto al momento dell’inaugurazione del centro diurno “Maschiamonte” (dove oggi, come documentato alcune settimane or sono su questo sito, qualcuno ha voluto coltivare una pianta di cocomeri). “Sarà la prima struttura del genere nell’intera Vallesina – ha detto Bacci – una risposta importante alle problematiche che le famiglie con soggetti affetti da Alzheimer si trovano  a vivere quotidianamente. Il grado di civiltà di una comunità – prosegue la nota – lo si misura con l’attenzione che viene dedicata ai più deboli. In questi anni, malgrado i tagli ai fondi statali, abbiamo sempre salvaguardato il capitolo dei servizi sociali, proprio perché consapevoli che i bisogni aumentano e le persone che chiedono aiuto sono sempre in crescita”. Dopo la descrizione di un quadro sociale non certo esaltante, il primo cittadino rimarca il fatto che “grazie all’efficienza e all’efficacia dell’Asp stiamo offrendo più servizi e più qualità, provando a dare risposte puntuali alle famiglie che hanno soggetti fragili in casa. Riuscire a centrare questi obiettivi – conclude Bacci – resta una delle esperienze più belle per chi è chiamato ad amministrare una comunità”.

Il centro per malati di Alzheimer ha trovato dunque casa in via San Giuseppe, ma soltanto per breve tempo, perché poi (non si sa quando, di preciso) emigrerà nuovamente per accasarsi nei più spaziosi locali ceduti dalla monache di San Marco dove “sarà realizzata – conclude la nota del Comune – la casa famiglia ricompresa nella volontà testamentaria di Daniela Cesarini (finanziata con la vendita dei beni che la compianta ex assessore ha lasciato al Comune) ed il centro diurno, ottimizzando così benefici organizzativi e gestionali”.

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