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JESI IL NO AL REFERENDUM ALL’INCONTRO DEL GAES: “C’È UN’ITALIA CHE ANCORA RESISTE”

Il saluto del presidente del Circolo Cittadino, Gianluca Mucelli

Il saluto del presidente del Circolo Cittadino, Gianluca Mucelli

JESI, 21 settembre 2016 –  Nella Sala del Lampadario del Circolo Cittadino si è svolto, sabato scorso, 17 settembre,  l’incontro-dibattito sul “Perchè votare No al referrendum – trattati europei e Costituzione italiana, cosa è giusto modificare?“, organizzato dal Gruppo Aiuto e Solidarietà (GAeS), nell’ambito del “memorial Luigi Romagnoli“.

Claudio Piersimoni, di Alternativa per l’Italia, nel suo intervento introduttivo ha sottolineato come “il modello sociale imposto con i trattati europei è incompatibile con quello della nostra Costituzione. Le leggi del mercato, infatti, assumono la dignità di norme giuridiche dando così luogo alla realizzazione di un ordine mondiale dei mercati alla cui guida c’è una cupola internazionale che risulta, alla prova dei fatti, superiore ad ogni livello di sovranità nazionale. Con l’introduzione del vincolo esterno si è fatto un primo passo, ora con la modifica delle Costituzioni nazionali ci si sottometterà irreversibilmente al diritto comunitario. Per questo bisogna difendere la nostra Costituzione, unico baluardo di un modello sociale ispiratore di pace e prosperità. Eventuali modifiche solo dopo aver rinegoziato, o rescisso, i trattati europei”.con2i

Sulla stessa linea Giuseppe Palma, anch’egli di Alternativa per l’Italia:Votare no perché questa riforma costituzionale non serve nè al popolo italiano nè alla democrazia ma soltanto alla sovrastruttura europea, quindi all’Unione Europea e alle istituzioni europee, compresa la Bce. Queste hanno bisogno che a Roma così come a Berlino, Parigi, Madrid, Atene, vi siano dei governi obbedienti che sappiano decidere velocemente a prescindere dalla democrazia costituzionale”.

“Noi non siamo più uno stato sovrano – ha specificato ancora Palma – da quando abbiamo aderito all’euro, in quanto il cambio fisso ci ha castrato ogni tipo di politica economica. La riforma costituzionale è a completamento di questo crimine“.

Soddisfatto, alla fine, Massimiliano Lucaboni, presidente del GAeS, il quale dopo gli interventi del pubblico presente, composto anche da politici e dai coordinatorri regionali impegnati per il no al referendum costituzionale, si è detto “orgoglioso per questa iniziativa. Un successo inaspettato. C’è un’Italia che ancora resiste…”.

(p.n.)

 

 

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