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Cronaca

JESI OFFICINE UGARAGEBIKE, L’OBLÒ DELLA MISTERIOSA VETRINA

Il progetto OfficineUgarage gode del patrocinio del comune di Jesi in collaborazione con la Cna (foto CriCo)

Il progetto OfficineUgarage gode del patrocinio del comune di Jesi in collaborazione con la Cna (foto CriCo)

Ugarage è uno studio di industrial design, nato da un’idea e dalla sensibilità di Mirko Stortoni (foto CriCo)

Ugarage è uno studio di industrial design, nato da un’idea e dalla sensibilità di Mirko Stortoni (foto CriCo)

Mirko Stortoni e l'assessore Luca Butini (foto CriCo)

Mirko Stortoni e l’assessore Luca Butini (foto CriCo)

Una bici dal fascino vintage ma con accessori e accorgimenti innovativi (foto CriCo)

Una bici dal fascino vintage ma con accessori e accorgimenti innovativi

A luci spente, il telaio della bicicletta si illumina di una luce azzurra per la sicurezza del ciclista (foto CriCo)

A luci spente, il telaio della bicicletta si illumina di una luce azzurra per la sicurezza del ciclista

JESI, 11 febbraio 2016 – Guardare il mondo da un oblò. Una frase ricca di suggestioni: la canzone degli anni Ottanta, il mare, l’otturatore della macchina fotografica…ma anche la misteriosa vetrina di Jesi, dove via Pergolesi (più nota agli jesini doc come via degli Orefici) si apre a piazza Colocci.

Alcuni passano oltre resistendo alla tentazione di curiosare all’interno, altri sono catturati da quell’oblò attraverso il quale si può entrare in una filosofia di vita che «succhia energia vitale dal centro storico» dove ci si incanta a osservare biciclette sospese tra passato e futuro e dove chi sta all’interno raccoglie le suggestioni evocate dalle persone e dai luoghi circostanti.

Ugarage è uno studio di industrial design, nato da un’idea e dalla sensibilità di Mirko Stortoni. I prodotti “OfficineUgarage” hanno un forte potere seduttivo perché sono il frutto di una ricerca che intende «attualizzare la classicità» rifiutando di essere mero esercizio di stile. Dunque, prodotti che richiamano forme e materiali della tradizione locale rielaborati con materiali e tecnologie avanzate. Il manufatto prende forma dalle eccellenze artigianali del nostro territorio.

Per uno strano caso del destino Stortoni apre le porte del suo studio a un’altra Stortoni, Pamela. Ugarage studio presenta infatti “Life. The space between”, sabato 13 febbraio alle 18.00 il vernissage in piazza Colocci 1.

Una mostra – che proseguirà fino a domenica 21 febbraio – che è la prima di Pamela Stortoni a Jesi, di 20 foto divise tra luoghi e persone, dove «il fascino di ogni attimo che fugge viene consacrato all’eternità». In occasione dell’evento di sabato saranno presentati due prodotti della linea UgarageBike.

Per scuotersi bisogna parlare un linguaggio nuovo e condiviso. La mostra fotografica è la prima delle 5 tappe di questo «viaggio alla scoperta delle connessioni e sovrapposizioni tra cultura, arte, eccellenze artigianali e modernità».

Il progetto OfficineUgarage gode del patrocinio del comune di Jesi in collaborazione con la Cna ed è stato presentato oggi, 11 febbraio, nell’aula consiliare del Comune alla presenza dell’assessore alla cultura Luca Butini e di Loredana Morici della Cna Jesi.

Grande interesse e curiosità ha suscitato tra i dipendenti e quanti si trovavano nella sede comunale il vedere Mirko Stortoni e i suoi collaboratori presentarsi insieme a una bicicletta completa e alcuni componenti come telai, manubri, selle multistrato in legno e portapacchi. Una bici dal fascino vintage ma con accessori e accorgimenti innovativi che hanno destato molto stupore. A luci spente, il telaio della bicicletta si è illuminato di una luce azzurra grazie alla vernice con finitura luminescente naturale (utilizzata in campo aerospaziale), un particolare che stupisce ma che soprattutto è destinato alla sicurezza del ciclista così come i nano led perfettamente integrati sia sulla parte posteriore che su quella anteriore.

Un altro dettaglio destinato a catturare l’attenzione dei visitatori della mostra è il modulo da inserire nella bici, dagli innumerevoli utilizzi, primo fra tutti quello che permette di localizzare la bicicletta in caso di furto.

Un progetto ambizioso, dunque, quello di Stortoni, che riprende forme e materiali del passato nelle quali inserisce anche le tecnologie più moderne per creare prodotti che prendono vita dall’empatia e dalla professionalità tramandata da generazione in generazione all’interno di una rete di artigiani esclusivamente locali, come la famiglia Pettinari, che abbina lavorazioni con il tornio manuale all’elettronica più sofisticata.

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