Segui QdM Notizie

Cronaca

Jesi Pronto soccorso, attivati 24 posti letto e rinforzo con medici volontari (video)

Conferenza stampa alla presenza dell’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, le strategie messe in campo. La Reumatologia non chiude, polemiche e allarmismi

di Pino Nardella

Jesi, 26 aprile 2022 – I disagi patiti al pronto soccorso dell’ospeale “Carlo Urbani” al centro di un programma strategico sperimentale, della durata di almeno un mese, al fine di verificarne la validità, studiato appositamente per cercare di far fronte a una situazione divenuta di criticità insostenibile.

Corrado Ceci e Mario Caroli

«Sovraffollamento – ha spiegato l’assessore Filippo Saltamartini, il quale in precedenza si era incontrato con tutti i primari che va avanti da mesi in tutta la regione ed è un problema diffuso. Non è una prerogativa soltanto di Jesi. Bisogna fare conto delle risorse a disposizione e non debbono esserci persone che aspettano in barella».

Criticità: come si interverrà al pronto soccorso

  • Le novità, dunque, sono spalmate in 24 nuovi posti letto di degenza attivati nei prossimi tre giorni – al momento dedicati al covid ma in via di conversione per il fatto che l’attuale andamento epidemiologico sta allentando la morsa – per facilitare il turn over dei pazienti.
  • L’acquisto di 2 Tac di elevata risoluzione e rapida attività che saranno attive entro l’estate per accelerare le procedure diagnostiche del pronto soccorso e della radiologia generale.
  • Nuove disposizioni per il ricovero dei pazienti stabilizzati, e non dimissibili, presenti al pronto soccorso, nei reparti di area medica e specialistica.
  • Disponibilità – da parte dei direttori di Struttura complessa – a supportare i medici del pronto soccorso con turni o consulenze di medici delle discipline affini ed equipollenti, saranno 37 con rotazione mensile volontaria (ma l’assessore Saltamartini ha specificato che si valuterà in seguito se renderla d’autorità)
  • Modalità differenti di attesa, nel monitor visibile non solo il numero dei pazienti ma anche il tempo previsto che si dovrà aspettare.
  • La figura della bed manager che si occuperà dei posti letto.

Queste, in sostanza, le strategie messe in campo per fornire risposte il più possibile soddisfacenti ai cittadini che arrivano al pronto soccorso direttamente o attraverso la rete di emergenza territoriale del 118.

Sonia Bacelli, Giovanni Guidi, Filippo Saltamartini, Nadia Storti, Corrado Ceci, Mario Caroli, Susanna Marroccu, Marco Candela

A renderle note, nel corso di una apposita conferenza stampa nella sala conferenze del Carlo Urbani, l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, il dg di Asur Marche Nadia Storti, il direttore di Av2 Giovanni Guidi, il direttore del pronto soccorso, dott. Mario Caroli, il direttore del Dipartimento medico dott. Marco Candela, il direttore del 118 dott. Zamponi, il direttore della Radiologia Bartelli, Sonia Bacelli della Direzione medica ospedaliera, il direttore di Distretto, dott. Corrado Ceci e la bed manager Susanna Marroccu, per la gestione dei posti letto.

Saranno la bed manager e la direzione medica ospedaliera a occuparsi di garantire il rapido deflusso dei pazienti dal pronto soccorso in sinergia con il direttore di distretto per facilitare la presa in carico dei pazienti che necessitano di ricovero in post acuzie nelle dimissioni protette.

La direzione medica darà piena attuazione alla determina Asur che prevede posti letto definiti a disposizione del pronto soccorso, da parte delle Unità operative, di ricovero in base alla loro specificità, e all’attivazione delle disposizioni Peimaf (Piano emergenza interno massiccio afflusso di feriti) qualora si rendessero necessarie.

La direzione del Distretto metterà a disposizione percorsi assistenziali, da concordare con la stessa centrale operativa 118, per pazienti che possono essere trattati al domicilio.

«Esistono al momento criticità strutturali che non permettono di dare risposte rapide – ha sottolineato Nadia Storti – come la cronica carenza generalizzata di medici in tutta Italia, ma è necessario migliorare l’appropriatezza dell’uso del pronto soccorso al quale continuano ad accedere ancora pazienti che potrebbero trovare risposta dal medico curante o nell’ambito della assistenza primaria: occorrono informazioni corrette e puntuali da divulgare anche attraverso le associazioni di tutela e tutti gli operatori».

Nadia Storti

La Direzione Aziendale sta inoltre attivando tutte le procedure possibili per il reperimento di medici attraverso l’adesione al concorso unico regionale per i medici di pronto soccorso e l’avvio di avvisi a tempo determinato per il reperimento di medici per la gestione di codici di minore gravità.

Infine la futura realizzazione dell’Ospedale di Comunità nell’ambito del Pnrr faciliterà le dimissioni protette e rapide dall’ospedale permettendo il ricovero da pronto soccorso.

Critiche ingiuste e Reumatologia che non chiude

«Questa direzione – ha spiegato ancora Nadia Storti – provvederà costantemente a monitorare l’andamento degli accessi al pronto soccorso e il tempo di attesa inserendo nel monitor presente nella sala di attesa non solo il numero dei pazienti ma anche il tempo previsto che si dovrà aspettare per una maggiore trasparenza. Saranno verificate le degenze medie dei reparti, e verranno proposte anche migliorie strutturali che necessitano però di tempi più lunghi. Ringrazio tutto il personale che con grande dedizione e professionalità continua a svolgere il suo lavoro, anche di fronte a critiche ingiuste che appaiono sulla stampa e che contribuiscono solo a creare allarmismo inutile e pericoloso. E’ necessaria invece la collaborazione e il sostegno di tutti».

Critiche che, comunque, non sono rivolte al personale che, a sua volta, subisce le criticità esistenti, ma a una politica sanitaria che, nel tempo, ha prodotto questi risultati – mancanza di otto medici nel personale del pronto soccorso, attese infinite in barella, mancanza di posti letto e servizi, ambulanze che non riescono a scaricare i pazienti, nervi che saltano, per dirne alcune – i quali, al netto di allarmismi pericolosi, sono proprio sotto gli occhi di tutti. Tanto che, finalmente, in qualche modo si è deciso di intervenire sul malato. La salute di ognuno è un bene prezioso, e va sempre salvaguardato al meglio. A chi spetta farlo?

La Reumatologia, è stato poi chiarito, non viene chiusa ma trasferita dal terzo al quarto piano con 6 posti letto più la disponibilità di altri 2 e rimangono nella sede attuale le attività diurne con 3 posti di day hospital.

«Invito la popolazione – ha detto il direttore del pronto soccorso Mario Caroli – al corretto uso della struttura perché è una risorsa della comunità ed è fondamentale che venga usata in modo appropriato».

(foto in primo piano, Giovanni Guidi, Filippo saltamartini, Nadia Storti)

©riproduzione riservata

News