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Cronaca

JESI PRONTO SOCCORSO, BACCI RILANCIA: “PARLO SOLO CON IL GOVERNATORE, DIMOSTRA RISPETTO”

Massimo Bacci: "il presidente Luca Ceriscioli che, a differenza di altri, ha sempre dimostrato rispetto dei ruoli istituzionali" (foto CriCo)

Massimo Bacci: “Il presidente Luca Ceriscioli ha sempre dimostrato rispetto dei ruoli istituzionali” (foto CriCo)

Il direttore Asur, Alessandro Marini, e il Governatore Luca Ceriscioli

Il direttore Asur, Alessandro Marini, e il Governatore Luca Ceriscioli

JESI, 26 febbraio 2016 – La denuncia partita dal Tribunale per i Diritti del Malato sulla condizione in cui versa il Pronto Soccorso del nuovo ospedale Carlo Urbani si sta trasformando in una accanita partita a due a livello politico: da una parte il sindaco Bacci, dall’altra il presidente della commissione sanità della Regione Marche, Fabrizio Volpini, ed il consigliere dello stesso organismo, Enzo Giancarli. Da entrambi i fronti sono arrivate comunicazioni che non fanno altro che infuocare la discussione; la coppia regionale si trincera dietro la risposta data nei giorni scorsi dal direttore dell’Area Vasta 2, Ing. Maurizio Bevilacqua, giudicata “esaustiva” e, riferendosi al sopralluogo effettuato nel dicembre scorso fanno notare che “le decisioni assunte dalla direzione dell’Area Vasta e dagli organi tecnici sanitari, non sono rimasti nel cassetto, ma si sta procedendo e si è in attesa delle relative autorizzazioni. Inoltre – scrivono i due in una nota – come già ricordato dallo stesso ing. Bevilacqua, sono in corso approfondimenti per la strumentazione di carattere tecnologico. Conosciamo bene il funzionamento degli ospedali di rete e siamo abituati a muoverci con i fatti, quindi seguiremo con attenzione le criticità del pronto soccorso di Jesi, anche in base alle rilevazioni fatte dal Tribunale del Malato”.

Il consigliere regionale Enzo Giancarli (Pd)

Il consigliere regionale Enzo Giancarli (Pd)

Questa la risposta di Bacci che con una punta di sarcasmo scrive: “Ringrazio i consiglieri Giancarli e Volpini per la risposta, che denota proprio quella mancanza di rispetto istituzionale di cui invece si fanno vanto, visto che non solo non si sono degnati di invitare il Sindaco nella loro visita al Carlo Urbani (quella di dicembre ndr), ma non lo hanno neanche informato dell’esito della stessa, malgrado sia proprio il Sindaco la massima autorità sanitaria”. Proseguendo nella replica Bacci afferma che “dal momento che i proclami lasciano il tempo che trovano e tocca poi sempre ad un Sindaco farsi carico di risolvere i problemi segnalati dai cittadini, avrò modo anche in questa circostanza di confrontarmi con chi in Regione ha la massima responsabilità in materia di sanità, vale a dire il presidente Luca Ceriscioli che, a differenza di altri, non solo ha sempre dimostrato rispetto dei ruoli istituzionali, ma in più di una circostanza ha dato un positivo e concreto riscontro agli impegni che si era assunto nei confronti di questo territorio”.

La nota dei due rappresentanti regionali non si è fermata alla sola contestazione riguardante il pronto soccorso del Carlo Urbani; dopo aver assicurato la loro vigilanza affermano  che “allo stesso modo vigileremo perché anche nella struttura ospedaliera di Jesi, come già ricordato nei giorni scorso, sia garantita l’applicazione della legge 194 sull’interruzione volontaria della gravidanza, prevedendo sedute con medici provenienti dall’ospedale di Senigallia. E su questo ultimo aspetto – scrivono Volpini e Giancarli – attendiamo di sentire anche la voce del sindaco Bacci, dato che finora ci sembra non si sia espresso in merito”.  Volendo sentire la “voce” in materia di Bacci eccoli accontentati: “registro con soddisfazione che finalmente se ne siano accorti anche loro di questo problema, visto che l’Amministrazione Comunale di Jesi è da tre anni in prima linea ed è ben lieta di accogliere in questa azione di rispetto della legalità quante più persone possibili”.

Chiudiamo qui l’ennesimo atto di una tragedia che vede protagoniste le centinaia di persone che si recano al pronto soccorso sia come malato che come accompagnatore di questi; una tragedia in cui gli amministratori pubblici a volte si limitano a svolgere il ruolo di spettatori.

(s.b.)

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