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Cronaca

JESI QUARTIERE MINONNA, LA MAXI FRITTATA NEL GIORNO DI PASQUA: 250 UOVA DI BONTÀ E AMICIZIA

Il parroco don Giuseppe Quagliano ha benedetto questo momento di convivialità tra la gente del quartiere

Il parroco don Giuseppe Quagliano ha benedetto il momento di convivialità tra la gente del quartiere

Da "casa Campanelli" sono uscite frittate per tutti i gusti: vegetariana, asparagi, carciofi, "primicci" e ovviamente alle erbe

Da “casa Campanelli” sono uscite frittate per tutti i gusti: vegetariana, asparagi, carciofi, “primarecci” e ovviamente alle erbe

JESI, 27 marzo 2016 – Prendi un quartiere dove ancora sopravvive l’amicizia e la solidarietà, aggiungici una bella giornata di sole, mettici una bella manciata di simpatia, condisci il tutto con le mani sapienti di alcuni volontari ed ecco pronto l’evento da tutti atteso: la tradizionale frittata di Pasqua. Quest’anno dalle cucine di casa Campanelli sono uscite ben cinque tipi di frittata: una vegetariana cotta al forno con tanto di pisellini teneri e pezzetti di peperoni colorati, un’altra, delicata e gradevole, agli asparagi selvatici mentre una terza variante prevedeva i primarecci carciofi ed infine l’immancabile, classica frittata alle erbe. Lo scorso anno Bruno e Cesarina Campanelli & soci avevano offerto a parenti, amici, vicini di casa, conoscenti e gente di passaggio (pochi a dire il vero, visto che la giornata non era certa delle più belle) tre tipi di frittata utilizzando 160 uova.

Oggi (27 marzo), complice come detto il tepore primaverile, di “ospiti” ce ne sono stati molti di più; di conseguenza a casa Campanelli si è aumentata la quantità di uova. L’undicesima edizione ha visto finire nelle padelle ben 250 uova. Nonostante ciò Bruno Campanelli continua (e continuerà) a chiamare questa giornata particolare di Pasqua “100 ovi de frittada”. Una giornata iniziata presto per preparare tutte le basi, allestire un gazebo sulla strada d’accesso a casa, apparecchiare le tavole,  ed iniziare a cucinare. Ad un certo punto della mattinata a casa Campanelli è arrivato anche il parroco della chiesa di Sant’Antonio Abate, don Giuseppe Quagliani, che ha benedetto le vivande ed i vivandieri.

Per tutta la mattinata di Pasqua, casa Campanelli è diventata punto di riferimento per la gente del quartiere Minonna e per quanti, venuti a conoscenza della singolare iniziativa, si sono uniti a loro per rinnovare una tradizione che ancora resiste nelle periferie cittadine e nelle campagne.

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