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Cronaca

JESI SUMMIT SULLA SANITÀ JESINA, OBIETTIVO 20 RETI CLINICHE E RICONVERSIONE DEL VECCHIO OSPEDALE

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Maurizio Bevilacqua, direttore dell’Area Vasta 2

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Il folto pubblico presente a Palazzo dei Convegni in occasione del dibattito sulla sanità locale

JESI, 1 dicembre 2015 – Poteva essere una valida occasione di confronto tra cittadini, rappresentanti dei Comuni dell’Area vasta 2, lavoratori della sanità da un lato ed il direttore generale dell’Asur Marche, Alessandro Marini, quella offerta dallo organizzazioni sindacali territoriali. Invece … qualcuno ha perso quell’opportunità e ieri pomeriggio (30 novembre) non si è presentato nella sala maggiore del Palazzo dei Convegni, in corso Matteotti, per parlare di “Ospedale Carlo Urbani un anno dopo, criticità e potenzialità. Sevizi sociosanitari sul territorio, riconversione vecchio ospedale“. All’incontro doveva essere presente anche il presidente della IV Commissione sanità e politiche sociali della Regione Marche, ma è stato trattenuto dal presidente della Regione, Luca Ceriscioli,  facendo venir meno il contributo della Regione al dibattito. In rappresentanza della sanità pubblica l’ing. Maurizio Bevilacqua, direttore dell’Area Vasta 2. L’assenza di Marini è stata aspramente criticata da Domenico Sarti, responsabile Cgil Jesi, al quale il presidente dell’assemblea, Sandro Bellagamba della Uil Marche, gli aveva ceduto la parole dopo aver illustrato alcuni aspetti della serata. “Sono assenze non giustificabili”, ha detto Sarti che ha ringraziato l’Ing. Bevilacqua per la sua presenza, i sindaci e gli assessori ai servizi sociali provenienti dal territorio della Vallesina. Sarti ha dichiarato la sua perplessità sulla demolizione del vecchio ospedale di viale della Vittoria, insistendo sulla necessità di salvaguardare alcune strutture da destinare a sede di servizi sociali. Poi ha messo il dito nella piaga della carenza di personale, maggiormente riscontrabile oggi, dopo l’entrata in vigore della normativa europea che regolamenta gli orari di lavoro i riposi, ecc. “Occorre un piano di assunzioni”, ha detto Sarto che ha parlato della necessità, a livello regionale, di 500 medici e 2.000 infermieri per sanare l’organico. Sui tanti sbandierati problemi accusati dal Pronto Soccorso il responsabile della Cgil ha imputato la responsabilità alla chiusura di alcuni ospedali periferici quali Montecarotto e Cupramontana. Ha poi ricordato la mancanza al Carlo Urbani di ben 54 posti letto, della carenza dei parcheggi e della necessità di intensificare le corse del servizio di trasporto pubblico. L’analisi di Sarti non poteva tralasciare la questione delle liste d’attesa per gli accertamenti; questione risolvibile con il maggiore utilizzo della strumentazione in dotazione al nosocomio cittadino. Ha messo in evidenza il fatto che, per lavori di ristrutturazione e adeguamento i posti nelle RSA sono sempre meno; per questo sarebbe opportuno recuperare il vecchio ospedale Murri e destinarlo allo scopo.
È toccato poi a Bevilacqua dire le sua, non prima di aver portato i saluti di Marini “trattenuto dal Presidente della Regione”; poi è entrato nel tema del dibattito affermando: “Offriamo un buon servizio alla collettività” precisando subito dopo che “tutto si può migliorare”. Ha parlato della realizzazione di 20 reti cliniche ed è poi passato ad analizzare i guai del pronto soccorso. La larga richiesta di prestazioni del Pronto Soccorso è un problema antico, ha detto in pratica l’ingegnere che ancora una volta ha insistito sul rispetto dei codici d’accesso e sull’utilizzo improprio di quella struttura. In pratica Bevilacqua è convinto che non tutti i pazienti dovrebbero andare al pronto soccorso, ma sarebbe opportuno che gli stessi si rivolgano ai medici di base o a quelli di guardia. Per quanto riguarda i lavori in corso negli ospedali periferici Bevilacqua ha dato per imminente il ritorno in funzione di Montecarotto, mentre per quanto riguarda l’ospedale del Viale sarebbero già partite le lettere di richiesta di un progetto di abbattimento. Anche il sindaco Bacci ha parlato del recupero del vecchio ospedale, ma rispondendo indirettamente ai sindacati ha indicato il vecchio Murri come struttura da utilizzare. L’abbattimento del vecchio ospedale, secondo Bacci, dovrà avvenire nei tempi più brevi possibili. Ha parlato di ricerca di aree da destinare a parcheggi in prossimità del nuovo ospedale e dell’imminente aumento del personale dopo l’avvio delle reti cliniche.
Sono seguiti gli interventi di cittadini come quello di Mancinelli che si dice dispiaciuto dell’assenza dell’Asur, elogia le potenzialità del Carlo Urbani dandone merito al personale tutto ed alla loro professionalità: anche Mancinelli ha insistito sul recupero di parte dell’ospedale del Viale, invitando chi di dovere a garantire un po’ di riscaldamento a quanti ancora lavorano nel vecchio ospedale, vale a dire il personale incaricato di garantire la mensa e quello che opera nel SERT. “Perché la mensa è ancora nel vecchio ospedale?”, ha chiesto un cittadino mentre Stefania Franceschini, dipendente della sanità, dopo aver esaltato le eccellenze della sanità jesina l’ha paragonata ad un Ferrari senza benzina perché “ci piove dentro, non ha una rete wi-fi, ha problemi con l’aria condizionata, ecc.”. Sulla questione delle infiltrazioni d’acqua, Bevilacqua si è detto sorpreso ed ha voluto sapere in quale reparto ciò avviene. Il dibattito è proseguito con l’intervento di molti cittadini e addetti ai lavori.
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