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Cronaca

JESI TAGLI AI SERVIZI SOCIALI, MASSACCESI: “DALLA REGIONE ATTENDIAMO I FATTI”

proteste_anziani-e1434031777179JESI, 16 giugno 2015 – I provvedimenti di tagli dei fondi da destinare al sociale adottati dalla precedente Giunta Regionale sono stati oggetto di numerose prese di posizione da parte delle famiglie con persone disabili e dalle numerose cooperative che dall’assistenza a quei soggetti traevano benefici economici per i loro soci. Numerose le contestazioni, per lo più civili, che si sono registrate sul grave atto adottato dai vertici regionali, una di queste anche a Jesi nella mattinata di giovedì 12 quando, nel corso dello svolgimento del Consiglio Comunale, si è affrontato l’argomento. Stranamente, però, da una parte anche consistente degli intervenuti, anziché rivolgere accuse agli ex vertici della Regione, queste hanno avuto come bersaglio gli attuali amministratori cittadini. Di fronte a ciò il Presidente del Consiglio Comunale, Daniele Massaccesi, ha preso carta e penna ed ha inviato alla stampa la seguente nota: “Un conto è fare opposizione, un conto è la speculazione politica o la disinformazione – spero un infortunio involontario -, che porta a stravolgere fatti e responsabilità, in particolare in una situazione di grande sofferenza: giovedì ho assistito, in Consiglio Comunale, ad uno strano spettacolo, non so quanto spontaneo, in cui persone e famiglie, legittimamente infuriate per tagli che li espongono a drammatiche conseguenze, e fatti su loro esigenze primarie, e che, pur usando toni e modi altrimenti inaccettabili, sono giustificate e di cui si condividono le paure, invece di vedere nella Regione Marche, come è doveroso che sia, la responsabilità di questi tagli, se la sono presa con il Comune di Jesi, che invece ha assunto pieni impegni, surrogandosi alle inadempienze di altri. La Regione, prima di chiudere il suo mandato, ha tagliato 33 milioni di euro al fondo per il sociale, portandolo da 34 milioni circa ad 1,1 milioni, così praticamente azzerandolo, e qualcuno ha ben pensato di attaccare il Comune per la sua incapacità di reperire in un bilancio preventivo, peraltro virtuosamente approvato a gennaio, le risorse che sarebbero necessarie a coprire la voragine di soldi e di sofferenze ed il vuoto lasciato dal mancato introito -pro quota- del contributo regionale. Leggo anche, da parte di una forza politica presente in Consiglio, che sarebbe stato ‘una vergogna costringere i cittadini a manifestare per tutelare i propri diritti’, e questo affermando una cosa protestecontraria alla realtà, e così mistificandola, in quanto è stato proprio il Sindaco di Jesi, sì, lui, e lo so per conoscenza diretta, con l’ASP, a volere una pubblica occasione – il Consiglio Comunale – in cui illustrare tale situazione e prendere impegni pubblici, con estrema chiarezza, e chiedendo di far intervenire famiglie ed operatori sociali. Dall’altra parte, la vecchia Giunta Regionale della Regione Marche (PD ed altri) che ha deciso e votato per tali riduzioni al fondo sociale, ora cede il passo alla nuova (sempre PD ed altri), che è chiamata a cambiare – in parte, perché quel Fondo non sarà mai più come prima – una sciagurata e scellerata decisione, come peraltro ammesso onestamente in aula da un componente proprio del PD: di fronte a tutto ciò, in una sorta di tragico balletto sulla sofferenza dei più deboli, magari qualcuno di quest’area politica si presenterà anche come il salvatore della patria. Che lo sia, ma almeno sempre scusandosi, a tacere d’altro, di quanto fatto in precedenza! Mi rendo conto che, comunque, sono tutte parole: ora i fatti, che ciascuno nelle proprie responsabilità deve assicurare, nel rispetto doveroso verso le famiglie, verso chi ha un vissuto ed un presente di dolorose problematiche, verso gli operatori e verso tutti i cittadini, che ritengono inaccettabili certe inammissibili scelte regionali”.

(Sedulio Brazzini)

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