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Cronaca

JESI Un infermiere: «Gente ancora a spasso beatamente, venite in terapia intensiva…»

Covid-19, la denuncia su fb di un operatore sanitario del “Carlo Urbani”: «Non è possibile, ci sono 15 persone che lottano tra la vita e la morte»

JESI, 29 marzo 2020 – In questi giorni difficili per la popolazione costretta in casa, nel proprio Comune di residenza e senza possibilità di uscire, c’è comunque chi sembra non preoccuparsi troppo di ciò che sta accadendo.

Sono gli irriducibili della passeggiatina a passo svelto, come se il Covid-19 se lo lasciassero alle spalle, non ci fosse. Nonostante la triste lista quotidiana dei decessi.

La stragrande maggioranza di noi, comunque, come sottolineato anche dal sindaco Massimo Bacci, ha ormai perfettamente compreso la gravità del momento particolare che stiamo affrontando. E si comporta di conseguenza.

Occorre rimanere a casa per evitare il propagarsi del contagio, salvo situazioni particolari che abbiamo imparato quali siano, e anche lì con tutti gli accorgimenti.

Ma per coloro che non intendono fermarsi a riflettere proponiamo la testimonianza di Luca Papini – espressa sulla propria pagina fb – coordinatore infermieristico della terapia intensiva dell’ospedale “Carlo Urbani”. Testimonianza che colpisce perché fornita proprio da chi è in prima linea, quella prima linea dove lavora, vede e sa qual è la drammatica situazione.

E che proponiamo anche noi perché il messaggio passi forte e chiaroCosì oltre alle cuffiette, ora quegli irriducibili irresponsabili avranno anche da leggere.

«Ore 15,25  – scrive Luca Papini – passo il cartellino nel marcatempo del Carlo Urbani, sfinito ma contento di aver fatto il mio dovere  nella terapia intensiva come tutti gli altri operatori. Sono 28 giorni che lavoro senza riposo, ma non mi interessa perché non riesco a stare a casa, percorro via dei Colli, viale Verdi e vedo persone almeno una quindicina che camminano beatamente con le cuffiette e scarpe da ginnastica, un ragazzo addirittura in bicicletta».
«No non è possibile, non ci credo ancora ci sono questi imbecilli che camminano».
«Mi rivolgo al sindaco di Jesi che ringrazio per aver fatto sapere alla cittadinanza quello che facciamo, ma ho una richiesta da fare. Sindaco se vuole fare cassa mandi delle pattuglie dei vigili urbani a multare questi imbecilli e incivili».
«Oppure li prelevi con forza dalle strade e li porti a fare un giro nelle terapie intensive dove in questo momento 15 persone lottano tra la vita e la morte».

Un ringraziamento particolare va a tutto il personale del “Carlo Urbani” che giorno dopo giorno, con turni estenuanti, sta lottando contro questo male impossibile rendendo la trincea dell’umanità, pur tra tanto dolore, ancora inespugnabile.

#celafaremo

Cristina Amici degli Elci

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