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Cronaca

Jesi Verso la stretta finale per i dehors del centro

Dopo diverse consultazioni con le associazioni di categoria e i commercianti, pronto un disciplinare “bon ton” condiviso con la Sovrintendenza che garantisce il “decoro visivo” e la valorizzazione degli spazi

Jesi – L’Amministrazione comunale sta lavorando da un anno con le associazioni di categoria dei commercianti per arrivare a definire un disciplinare che regolamenti la possibilità di realizzare dehors in centro città.

Una base chiara che non sia continuamente mutevole mettendo in difficoltà gli esercenti che investono parecchi soldi per acquistare materiali e costruirli.

Un’opera del genere non poteva prescindere dal tenere in considerazione le indicazioni stringenti della Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino.

Il 29 dicembre scorso la Giunta Fiordelmondo ha approvato lo schema di accordo “relativo all’individuazione di particolari misure di protezione delle aree di maggiore interesse culturale e monumentale della città per l’installazione di dehors e altre installazioni a carattere provvisorio”.

I tavoli di lavoro aperti dal Comune per regolamentare la materia hanno perciò tenuto in grande considerazione il parere della Sovrintendenza che ha un punto di osservazione imprescindibile per la salvaguardia e il decoro della qualità degli spazi dei centri storici, incluso quello jesino tra i più preziosi della regione.

«La costruzione dei dehors in un centro cittadino – ci ha riferito l’assessora ai lavori pubblici Valeria Melappioni – presuppone il ragionare sul fatto che incidono in modo fondamentale sulla qualità visiva di uno spazio pubblico. Nei tavoli abbiamo perciò lavorato per definire linee guida e caratteri di omogeneità sui colori, sulle metrature e sugli arredi. Questo per garantire un layer uniforme che permetta agli spazi aperti di Jesi di avere una qualità architettonica».

L’intenzione dell’Amministrazione comunale, dunque, è non considerare più i dehors come temporanei, anche se di fatto lo sono dato che si tratta di strutture smontabili, ma come «elementi che incidono nel paesaggio urbano in modo importante».

Stando a quanto ci riferisce l’assessora, in collaborazione con la collega con delega alle attività produttive e commercio, Emanuela Marguccio, sarebbe pronto anche il regolamento del bon ton.

Si tratta di un disciplinare, già passato al vaglio della Giunta, rivolto ai locali pubblici virtuosi, che si occupa, oltre dei dehors definendo le linee sui caratteri distintivi di materiali e forme, anche dei comportamenti.

«Vuol dire valorizzare lo spazio pubblico – spiega Valeria Melappioni -, con la stessa cura con cui allestiremmo quello privato. Un tema che ci sta molto a cuore».

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