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Cronaca

JESI VIA GARIBALDI, I COMMERCIANTI ABBASSANO LA SARACINESCA: “IO NON CE LA FACCIO PIÙ”

Gabriella Abbrugiati, titolare della caffetteria-tabacchi “Gabri”, ex conosciutissimo “Cinturello”

Gabriella Abbrugiati, titolare della caffetteria-tabacchi “Gabri”, ex conosciutissimo “Cinturello”

JESI, 30 ottobre 2015 – «Nessuno si è mai fatto vivo, nessuno è mai venuto a spiegarci perché questa situazione si è protratta nel tempo causando malumori ma anche, nel mio caso, perdita economica consistente. Eppure mutui e tasse vanno pagate, io non ce la faccio più…».

A parlare è Gabriella Abbrugiati, titolare della caffetteria-tabacchi “Gabri”, ex conosciutissimo “Cinturello”. Non è che una delle voci di protesta di quanti hanno un’attività commerciale lungo via Garibaldi e che già avevano avuto modo di esporci le loro ragioni e le loro lamentele. Con un denominatore comune: la costante evaporazione degli incassi.

L’avevamo, a suo tempo, soprannominata la storia infinita quella che ormai da mesi – giugno – interessa il rifacimento generale della via in questione, nel tratto da via san Giuseppe all’intersezione con via Setificio.

Continui rinvii per la data di fine lavori, perché di volta in volta veniva prolungata nel tempo a causa di problemi tecnici, residenti e commercianti in rivolta, traffico strozzato e punti di sosta auto a singhiozzo con  gli attenti vigili urbani pronti a coglierti in flagranza di reato. Un calderone di cose e vicende in cui, alla fine, ci è finito di tutto. Tranne – si chiedono in molti – le responsabilità oggettive di chi questo baillame lo ha creato.

Via Garibaldi, c’è anche il problema dei passi carrai perché davanti ad alcuni hanno eretto il muretto che delimiterà le aiuole

Via Garibaldi, c’è anche il problema dei passi carrai perché davanti ad alcuni hanno eretto il muretto che delimiterà le aiuole

La Giunta, proprio questa settimana, ha deciso un ulteriore investimento di 33 mila euro per le nuove aiuole, delimitate da muretti perimetrali, cordonate e per la nuova illuminazione. Non sono in discussione la volontà ed anche la determinazione con cui è stato perseguito un obiettivo che da anni aspettava di essere programmato e messo in… cantiere. Vale a dire il restauro, divenuto improrogabile, di una delle vie storiche della città, via che è anche molto trafficata.

Quello che è andato storto è riconducibile a due fattori: il mancato coordinamento tra le parti in causa che  hanno lavorato, Italgas, Multiserizi, Comune, ed una autentica programmazione dei lavori stessi.

Se si va a scoperchiare un pentolone che da anni è chiuso ed è pure malconcio per l’incuria del tempo, è evidente che dentro ci si potrà trovare di tutto e non al meglio. A nessuno è venuto in mente che sottotraccia alcune tubazioni esistenti potessero essere, diciamo, vecchiotte? E, quindi, da sostituire? E, quindi, con un lasso di tempo necessariamente maggiore rispetto a quello che all’inizio era stato sbandierato (due mesi) per condurre il cantiere in porto?

«Qui –continua Gabriella – lavoriamo in 3, ora, perché sono stata costretta a lasciare a casa due ragazze. Inoltre, il lunedì ed il martedì, proprio per risparmiare, tengo aperto solo mezza giornata. Ultimamente gli incassi sono diminuiti del 30%, prima eravamo intorno al 20%. E’ andata sempre peggio. Dovevano essere due mesi, come ci era stato detto, ma siamo già a più del doppio. In questi giorni sono stati affissi dei cartelli che prolungano ancora i lavori sino alla fine di novembre. Chissà di quale anno…».

Via Garibaldi. a ridosso del cantiere si aggira anche Massimiliano Lucaboni, coordinatore di Forza Italia. Di casa da queste parti

Via Garibaldi. a ridosso del cantiere si aggira anche Massimiliano Lucaboni, coordinatore di Forza Italia. Di casa da queste parti

Come se non bastasse anche i ponteggi per il rifacimento del tetto dell’edificio  costituiscono un gap non indifferente per l’accessibilità al locale.

«Erano lavori previsti con inizio lo scorso settembre e il Comune li ha fatti slittare di un mese, accavallandosi, così, con gli altri sulla strada che, invece, si sono prolungati. Ora siamo completamente nascosti. Come fossimo in galera. Sto tenendo duro ma non so per quanto ancora, dipende tutto dalla banca…».

Intanto, a ridosso del cantiere si aggira anche Massimiliano Lucaboni, coordinatore di Forza Italia. Di casa da queste parti.

«C’è anche il problema dei passi carrai – spiega – perché davanti ad alcuni hanno eretto il muretto che delimiterà le aiuole. Come faranno? Salteranno? Non solo, ma la tassa il Comune la riscuote, eppure per molto tempo qui nessuno ha potuto usufruire del passaggio e non ne sta usufruendo».

(Pino Nardella)

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