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MARCHE Concessioni balneari, a rischio posti di lavoro

FdI: «Inaccettabile che le sentenze del Consiglio di Stato sulla proroga soltanto sino al 31 dicembre 2023 esprimano la disapplicazione di una legge»

ANCONA, 22 gennaio 2022 – «Avevamo preannunciato un forte interessamento a tutela dei nostri imprenditori e delle loro famiglie e abbiamo mantenuto la parola, il primo passo verso una battaglia che proseguirà in Parlamento da parte dei nostri rappresentanti di Camera e Senato».

Questo il commento del gruppo consiliare regionale di Fratelli d’Italia a seguito dell’approvazione unanime da parte del Consiglio regionale di una risoluzione a seguito delle sentenze 17 e 18 del Consiglio di Stato, pubblicate il 9 novembre scorso, con le quali si stabilisce la proroga delle concessioni balneari solo fino al 31 dicembre 2023.

L’industria turistica italiana, grazie agli oltre 8.000 chilometri di costa e al quadro normativo che ha consentito lo sviluppo di migliaia di aziende, è fortemente vocata al turismo balneare.

«Le sentenze del Consiglio di Stato in Adunanza Plenaria che hanno dichiarato che la legge 145/2018 debba essere disapplicata, hanno disposto una proroga generalizzata delle concessioni in essere soltanto fino al 31 dicembre 2023 e dichiarato illegittime a priori ulteriori eventuali proroghe dei titoli concessori, è iniqua. Aggiungo – conclude il capogruppo di FdI in Consiglio regionale, Carlo Ciccioli – in caso la Commissione Ue ritenga comunque di far erroneamente prevalere le proprie competenze in ambito di concorrenza anziché di turismo, richiedere un trattamento equo e non discriminatorio rispetto ad altri Stati membri – Spagna e Portogallo – che hanno prorogato le concessioni senza alcuna contestazione da parte dell’esecutivo comunitario».

La mozione di Fdi, Lega e Gruppi Civici è successivamente confluita in una risoluzione con la quale si impegna, tra l’altro, il Presidente Francesco Acquaroli e la Giunta «ad attivare la Conferenza Stato-Regioni, attraverso apposito pronunciamento della Conferenza delle Regioni, per una rapida soluzione del problema e, in particolare, per l’approvazione di un atto normativo che consenta di: valorizzare l’esperienza professionale e il patrimonio di conoscenza di chi ha già svolto attività di gestione di beni demaniali; tenere conto delle specificità territoriali nell’Unione Europea e in Italia».

A tal proposito, la consigliera di FdI, presidente della IV Commissione Sanità, Elena Leonardi, ha evidenziato come «sono circa 30mila le aziende, la maggior parte a conduzione familiare, che avranno un impatto notevole se non si interviene».

«L’aver esautorato il Parlamento è inaccettabile. A livello nazionale il nostro partito ha sollevato il conflitto di attribuzione che, auspico, possa essere sottoscritto dal Governo nazionale».

(foto in primo piano Elena Leonardi e Carlo Ciccioli)

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