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Marche Sanità riorganizzata, presentata la riforma

Dal presidente della Regione, Francesco Acquaroli e dall’assessore Filippo Saltamartini: «Obiettivo, consegnare quanto prima ai cittadini un sistema che funzioni meglio di quello attuale»

Ancona, 22 luglio 2022 – «Presentiamo una riforma per costruire un sistema sanitario che sia in grado di dare risposte ai cittadini marchigiani. Dobbiamo efficientare l’organizzazione del sistema regionale in coerenza con i reali fabbisogni sanitari nella nostra regione. Con questa riforma facciamo chiarezza sui rispettivi ruoli per organizzare un modello di sanità diffusa che riesca a riequilibrare i servizi tra territori, distretti e strutture ospedaliere. La riforma che proponiamo deve essere utilizzata bene, creando gioco di squadra e sinergia, perché non sarà soltanto l’assetto aziendale in sé, per quanto sia il punto di partenza, a fare tutta la differenza. Questa però è una sfida che non può essere condotta dal presidente e dall’assessore o dal Dipartimento da soli: serve il contributo di tutta la Sanità per valorizzare questi percorsi».

Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli (foto in primo piano), che ieri insieme all’assessore alla sanità Filippo Saltamartini ha presentato ai dirigenti medici e amministrativi dell’ospedale regionale Torrette, la proposta di legge regionale sulla riorganizzazione del sistema sanitario marchigiano approvata dalla Giunta.

L’assessore Filippo Saltamartini

«Quindi l’auspicio – ha proseguito Acquaroli – è che questo sia un punto di partenza al quale seguiranno una serie di azioni che ci consentano di riformare il metodo partendo da alcuni capisaldi: chiarezza, appropriatezza, coordinamento e sinergia, ma anche responsabilità. Noi facciamo chiarezza tra le strutture presenti e restituiamo potere ai territori, ma chi ha più poteri ha anche più responsabilità ed è sottoposto a valutazioni più stringenti. La politica può dare un indirizzo, ma poi le operazioni e gli interventi li fanno i medici, i professionisti e tutti gli operatori che sono in prima linea ogni giorno».

«A loro perciò chiediamo collaborazione perché riteniamo che si possano recuperare risorse potenziando relazioni e sinergie e individuando le priorità. Dobbiamo scegliere chi e cosa vogliamo essere. Noi oggi stiamo raccontando questo strumento che è la riforma, poi con lo studio del fabbisogno decideremo dove e come indirizzarla, nella terza fase la declineremo sul territorio. Obiettivo, consegnare quanto prima ai cittadini un sistema che funzioni meglio di quello attuale».

«A Torrette – ha sottolineato Saltamartini al termine dell’incontro – è emersa soprattutto l’esigenza di un rafforzamento organico di medici e di infermieri, perché Torrette ha una valenza regionale e ho scoperto che soddisfa una domanda che viene addirittura dall’Emilia Romagna: cioè molti pazienti provenienti dall’Emilia Romagna sono venuti a curarsi ad Ancona. Questa sua potenzialità per le prestazioni sanitarie è particolarmente importante».

«L’impegno che noi abbiamo assunto è quello di dare le risorse necessarie al corretto funzionamento di un ospedale di secondo livello: l’idea è che tutti gli ospedali di primo livello possano trovare qui una sorta di hub, senza danneggiare le potenzialità di Marche Nord. E’ vero che la provincia di Pesaro-Urbino registra la più alta mobilità passiva verso l’Emilia Romagna, ma si va fuori per curare patologie minori: le oncologiche e cardiache a bassa intensità di rischio, per interventi al menisco, ai legamenti, al piede, al braccio. Marche Nord non perderà la sua funzione, è un ospedale che ha specializzazioni altissime».

«Gli Ospedali Riuniti di Ancona potrebbero aiutarci a garantire la risposta alla domanda che viene dal nord della regione su queste patologie minori, riorganizzando proprio la cardiologia e l’ortopedia nell’ottica di abbattere le liste di attesa. In un sistema moderno la cooperazione territoriale deve garantire la risposta alla domanda».

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