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MARCHE Sos Fattoria, perso il 21% delle aziende zootecniche

Fra terremoto e complicazioni economiche dovute al Covid: il bilancio di Coldiretti Marche nel giorno di Sant’Antonio Abate patrono degli animali

ANCONA, 17 gennaio 2021 Più di una famiglia marchigiana su due ha un animale in casa. Amici a quattro zampe, soprattutto cani e gatti, che secondo i dati dell’anagrafe regionale degli animali d’affezione superano quota 382 mila.

Numeri che si aggiungono agli animali allevati nelle campagne marchigiane dove le aziende zootecniche sono oltre 16 mila e si occupano di circa 306 mila animali tra mucche, bufale, pecore, capre, cavalli e maiali senza contare 4.5 milioni di volatili tra polli, galline, tacchini, oche, anatre ma anche quaglie e, negli ultimi anni, pure struzzi ed emu.

Lo rende noto Coldiretti Marche in occasione di Sant’Antonio Abate, patrono degli animali, che si celebra il 17 gennaio con la tradizione popolare delle benedizioni degli animali nelle parrocchie e nelle campagne (generalmente rinviate causa Covid). L’occasione, per rilanciare l’allarme su un settore particolarmente toccato dalla crisi sanitaria.

Dal dopo terremoto a oggi si è perso, secondo l’analisi di Coldiretti Marche su dati dell’Anagrafe zootecnica nazionale, il 21% delle aziende mentre il patrimonio zootecnico è diminuito di circa il 3%. Una diminuzione che non tiene conto del comparto avicolo, in controtendenza rispetto agli altri e in crescita del 4%.

Nella nostra regione sono presenti circa 3.500 allevamenti di bovini, 94 bufalini, circa 4 mila ovicaprini, quasi 8 mila suini, 430 avicoli e anche 62 attività di acquacoltura tra acqua dolce e mare. Un settore in crisi anche per il perdurare delle restrizioni a ristoranti, bar e alberghi imposte a causa dell’emergenza Covid con il conseguente crollo dei consumi.

«Gli allevatori marchigiani – secondo Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – svolgono un ruolo di presidio e mantenimento del territorio naturale. Il loro lavoro, basato sulla sostenibilità ambientale, contribuisce a generare valore e occupazione anche in territori marginali. Ovviamente la crisi sanitaria che stiamo vivendo rende la zootecnia uno dei settori più colpiti. Chiediamo alle Istituzioni di sostenere oggi e continuare in futuro a potenziare questo settore così importante per la nostra regione».

Per aiutare le aziende Coldiretti, nel corso del 2020, è riuscita a ottenere dalle Istituzioni diverse misure di ristoro per le varie tipologie di allevamento e continuerà nel corso di quest’anno la sua azione di sostegno alle imprese. Intanto, in collaborazione con Bovinmarche, è stata potenziata l’assistenza tecnica zootecnica con veterinari, agronomi e nutrizionisti a disposizione degli allevamenti per sopralluoghi e consulenze mirate su biosicurezza e benessere animale.

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