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Cronaca

MOIE IL PROGRAMMA DELLA FESTA PATRONALE

MOIE, 7 settembre 2015 – La parrocchia di Moie sta vivendo i giorni di preparazione alla festa della Natività di Maria, patrona del paese con le celebrazioni guidate dal parroco don Fabio Belelli e dal predicatore padre Eugenio Perico, sacerdote della congregazione dei Monfortani proveniente da Caravaggio il quale ha proposto riflessioni sulla devozione a Maria e a Gesù Cristo. Il programma del giorno della festa, 8 settembre, prevede la celebrazione delle Sante Messe nell’abbazia Santa Maria alle 8,30, alle 10 e alle 11,30 presieduta dal vescovo Gerardo Rocconi. Nel pomeriggio alle 16,30 la preghiera del Rosario, la recita del Vespro e la solenne processione per le vie di Moie con l’immagine della Madonna, i parrocchiani, i confratelli della Confraternita del Santissimo Sacramento di Moie e dei paesi vicini, con la Banda Musicale “L’Esina”. In serata alle 21 in piazza Kennedy il musical “Vi racconto l’amore” con l’Allegra Compagnia.
Nell’intera giornata e nel giorno della Fiera (tra le più antiche d’Italia e dell’ex Stato Pontificio e, in origine, si prolungava per ben quattro giorni) il 9 settembre, sarà aperta la pesca di beneficenza nei locali della Scuola Materna Parrocchiale “Domenico Pallavicino”.
Tra gli appuntamenti collegati alla festa, la commedia comica in dialetto “L’Eredità” sabato 12 settembre alle 21,15 in piazza Santa Maria con la compagnia teatrale “Mei de cusci nni la fan”. Il ricavato sarà devoluto per i lavori di ripulitura della Chiesa Cristo Redentore.
Il gruppo teatrale nasce a Passo Ripe, oggi Trecastelli, circa venticinque anni fa grazie alla goliardia di un gruppo di amici che scoprono di avere in comune una grande passione, quella per il teatro. Nel corso degli anni, il piccolo gruppo si è trasformato in una grande famiglia in continua evoluzione: tutt’oggi qualcuno arriva, altri partono, qualcosa s’insegna, molto s’impara, si lavora, si cresce insieme, ma l’obiettivo principale è rimasto sempre lo stesso: divertirci e divertire. Durante questo sodalizio hanno messo in scena commedie esclusivamente dialettali, perché l’intento è quello di far rivivere ai più anziani le vicende del mondo passato e trasmettere ai più giovani tradizioni e un modo di esprimersi ormai in disuso.
«Il nostro biglietto da visita – scrivono i coordinatori del gruppo – è un teatro ricco di immediatezza, comicità e affiatamento nell’intessere vicende e storie rocambolesche, sbarazzine, stravaganti e sempre ricche di risate che, in questi anni, ci hanno permesso di solcare piazze e palcoscenici grazie all’entusiasmo del pubblico che ci ha sempre seguito e applaudito con affetto, stimolandoci a continuare e a fare sempre meglio! Siamo fieri dei nostri spettacoli perché in alcune occasioni ci hanno permesso di aiutare, anche se con piccole cifre, associazioni come l’Avis, l’Andos, la Casa di Omero che si occupa di ragazzini disabili, la Caritas e molte altre. L’esperienza del teatro, oltre a divertirci e divertire, ci ha insegnato che essere solidali con i meno fortunati, in una società dove prevalgono l’ingiustizia ed egoismi, è qualcosa di profondamente importante ed è il messaggio in cui crediamo e sicuramente uno dei motivi della nostra lunga unione!»

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