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MOIE Le donne protagoniste per la pace di ieri e di oggi

L’incontro in occasione della Giornata internazionale dell’8 marzo organizzato dall’Anpi Mediavallesina in collaborazione con la biblioteca La Fornace

MOIE, 10 marzo 2022Anpi Mediavallesina sezione di Moie ha dedicato la Giornata internazionale della donna al mondo femminile resistente, che, ieri e oggi, ha difeso e testimoniato i valori della pace e i diritti umani.

Sono state raccontate le storie di 14 donne Premio Nobel per la pace e di tante altre.

Bertha Sophia Felicita von Suttner, la prima donna che nel 1905 ricevette il primo Premio Nobel per la pace, la cui memoria oggi è scarsamente onorata. Il suo romanzo Die Waffen nieder (Abbasso le armi), affrontava una vibrante condanna contro la guerra. Fondò la Società pacifista austriaca e fu definita dalla stampa maschilista dell’epoca la strega della pace.

Jane Addams, Nobel per la pace 1931, volle contribuire alla realizzazione di un mondo dove “sostituire i valori morali della guerra con il nutrimento della vita e in cui pace e giustizia non siano solo parole”…

Alva Reimer Myrdal, pacifista e attivista contro la detenzione delle armi nucleari, Premio Nobel per la pace 1982.

Tre donne africane alle quali la giuria di Oslo ha attribuito il Premio Nobel per la Pace 2011 Ellen Johnson Sirleaf, attuale presidente della Liberia, Leymah Gbowee, avvocato e Tawakkul Karman, yemenita, per la loro lotta non violenta in favore della sicurezza delle donne e del loro diritto a partecipare al processo di pace.

Malala Youshafzai, fonte d’ispirazione per le tante donne, ragazze e bambine che lottano per la propria libertà e la parità dei diritti di genere.

Maria Montessori, una donna della nostra terra, famosa per il metodo educativo che porta il suo nome, la quale sosteneva l’importanza di un’educazione alla pace.

La signora degli alberi, Wangari Maathai, ambientalista, attivista e biologa, prima donna africana ad aver ricevuto un Premio Nobel nel 2004 per il suo contributo a uno sviluppo sostenibile, alla democrazia e alla pace.

Shirin Ebadi, prima donna iraniana e musulmana ad aver ottenuto il Premio Nobel per la Pace nel 2003, per il suo impegno nella difesa dei diritti umani e a favore della democrazia.

E a seguire tante altre storie di donne che hanno lottato per la pace nel mondo, donne coraggiose che purtroppo sono state uccise, hanno subito detenzione e torture perché difendevano i diritti della persona e la libertà di informazione, come le giornaliste Ilaria Alpi, Anna Politkovskaja e Maria Ressa.

Donne che hanno lottato contro le dittaure come le Madri di Plaza de Maio in Argentina e le partigiane della nostra Resistenza come Lidia Menapace e Teresa Mattei, una delle 21 donne che partecipò alla stesura della nostra Costituzione.

Come ha detto Carla Nespolo, prima presidente donna dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, scomparsa recentemente, “Gridiamo forte alle donne e agli uomini di fare attenzione, perché se dovessimo tornare indietro noi con i nostri diritti fondamentali, tornerebbe indietro tutta la democrazia italiana, perché nel Novecento il cammino delle donne è stato il cammino della democrazia” e, aggiungeremmo noi oggi, il cammino della Pace.

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