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Progetto Rete ecologica locale, Falconara al secondo posto nelle Marche

Coinvolti anche Montemarciano e Monte San Vito, la progettazione ha ottenuto un finanziamento regionale di 20mila euro: prevede lo sviluppo delle aree verdi e persegue l’obiettivo del riscatto ambientale  

Falconara, 21 luglio 2022 Estendere a livello sovracomunale le infrastrutture verdi, come boschi e aree in cui la natura può svilupparsi senza il limite delle edificazioni e delle coltivazioni, per mitigare gli effetti inquinanti di industrie e infrastrutture a forte impatto ambientale.

E’ proprio il riscatto ambientale l’obiettivo del progetto Rel-azioni verdi. Indirizzi per un Piano ambientale strategico, che si è classificato al secondo posto a livello regionale. Il progetto ha ottenuto un finanziamento di 20mila euro nell’ambito dell’avviso pubblico per “la progettazione/individuazione della rete ecologica alla scala locale e la relativa progettazione attuativa degli interventi”, emesso dalla Regione Marche.

Sentiero dell’Aula Verde

Rel-azioni verdi vede come capofila il Comune di Falconara e come partner i Comuni di Montemarciano e Monte San Vito. E’ stato redatto dall’Area urbanistica del dipartimento Simau e dal dipartimento di Agraria dell’Università Politecnica delle Marche, che ha stipulato una convenzione con il Comune di Falconara per la redazione del Piano del verde. Si tratta dell’unico progetto in provincia di Ancona ad aver ottenuto il finanziamento.

Gli autori sono partiti dallo studio della rete ecologica locale, che abbraccia più Comuni e che individua come area ambientale principale quella del corso dell’Esino, da Falconara fino a Ripa Bianca. Altre aree di particolare interesse sono la duna marittima lungo la costa, che prosegue fino al confine con la spiaggia anconetana e alcune infrastrutture verdi della zona collinare. Il finanziamento regionale permetterà di progettare uno sviluppo delle infrastrutture verdi a cavallo di diversi territori comunali, dove la natura può svolgere un servizio come la cattura di carbonio, la permeabilità dei suoli per il controllo della stabilità e in generale il riscatto (o riequilibrio) ambientale per migliorare la qualità dell’ambiente in presenza di industrie e infrastrutture fonti di emissioni ambientali e acustiche.

Un progetto pilota potrebbe essere quello di collegare l’area di rinaturalizzazione della discarica di via Saline con quella che si è sviluppata lungo il fosso San Sebastiano, in corrispondenza del tratto che corre lungo la zona industriale e di incrementare le aree verdi a ridosso di industrie e infrastrutture, anche quelle in corso di realizzazione come il bypass. Il progetto, che trasferisce a livello locale i principi della Rete ecologica delle Marche (Rem), sarà parte integrante del nuovo Piano del Verde di Falconara Marittima e potrà essere utile all’inquadramento d’area vasta per la possibile revisione del Piano regolatore generale.

«All’interno di Rel-Azioni Verdi – spiega l’assessore all’ambiente Valentina Barchiesi (foto in primo piano) – rientra anche la progettazione per il recupero dell’Aula Verde, un’area naturalistica lungo il percorso ciclabile di via Fossatello, meta per anni di studenti e appassionati, ricco di biodiversità e per questo dalla grande valenza ambientale. L’area verde si sviluppa lungo il corso d’acqua che collegava il fosso della Liscia con l’argine destro del fiume Esino».

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