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Jesi

COTTO E MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

MEGLIO SÒLA CHE MALE ACCOMPAGNATA

Riassunto del venerdì: entro in ascensore e un tanfo di ascella rancida mi ributta fuori togliendomi la voglia di vivere. Quindi fila in banca per svenamenti vari dal conto corrente, di corsa in ufficio dove c’è già il codazzo di persone stressate ad attendermi, e-mail con rogne affastellate da risolvere, la pioggia e l’uggia, l’uggia e la pioggia, costellazioni di coglioni multipli sparsi qua e là, spesa concitata al centro commerciale (e fila babilonica alla cassa), ingorgo in via Gallodoro con processione diocesana, parcheggio acrobatico con bestemmia, il buio e l’uggia, l’uggia e il buio, finalmente a casa…apro whatsapp e leggo “esci stasera”?? E-sco-sta-se-ra-aaa? No che non esco…nooo…ma come ce pensi?? Però, certo, non posso dirlo così. Non posso confessare a brutto muso che, se fuori non mi si prospetta un festino con Brad Pitt, preferisco l’isolamento ascetico. Che l’energia vitale scarseggia e la papera, al calar del sole, galleggia solo sul divano. Che seguo il principio di Archimede: datemi un punto di appoggio e mi ci addormenterò sopra. Naturalmente le scuse “classiche” per non uscire le ho usate tutte: “Ho preso già un altro impegno, grazie”, “Devo passare dai miei, è una vita che non li vedo”, “Mi viene a trovare un’amica dell’università, non posso proprio darle buca”. Poi col tempo ho affinato la tecnica e, modestamente, adesso posso vantare un listino di sòle di un certo calibro per tutti i gusti e per tutte le occasioni. Volete attingere? Eccole qua.

1) Sòla cinefila: “Stasera in tv c’è un bellissimo film cecoslovacco del ’75, non posso assolutamente perderlo”;

2) sòla mistica: “Sto pensando di entrare in una comunità di Mormoni e ritirarmi a vita in un villaggio del Wyoming”;

3) sòla bulimica: “Vado a dormire presto, domattina devo fare colazione”;

4) sòla bancaria: “Ho pagato il dentista, devo cambiare il semiasse della macchina e mi si è rotta la caldaia: praticamente sono sul lastrico”;

5) sòla cerimoniale: “Devo riposarmi, domani ho la comunione di mia nipote” (la comunione può essere sostituita da qualunque evento sacro o profano: compleanno, battesimo, matrimonio, divorzio etc);

6) sòla metereologica: “Piove” (da alternare con “fa troppo freddo” “fa troppo caldo” “c’è troppo vento” “è troppo grigio” “non si capisce se migliora o no” “non ci sono più le mezze stagioni” “che tempo del cazzo”);

7) sòla sanitaria generica: “Scusa ma sto poco bene”;

8) sòla sanitaria circostanziata: “Ho la febbre, i brividi, le ossa rotte…mi pare di aver visto pure la Madonna”;

9) sòla sanitaria last-minute: “Mi sa che ho beccato un virus intestinale” (molto gettonata, come il nero la metti su tutto);

10) sòla social: “Ho ricevuto pochi like all’ultimo post e ho bisogno di stare sola a riflettere”;

11) sòla sportiva: “Sto a casa perché c’è la partita dell’Italia ai Mondiali” (st’anno questa non se può usa’);

12) sòla alcolista: “Mi sono già sbronzata ieri…due sere su due non posso” (solo per ultra 40enni col fegato definitivamente spappolato);

13) sòla coniugale: “Guarda, io e lo stronzo abbiamo litigato, non è aria” (qui si possono aggiungere quei dettagli decorativi che fanno sempre presa, tipo: “Non mi capisce” “Gli uomini sono tutti egoisti” “Quasi quasi la do al primo che passa”);

14) sòla da single: “Sono depressa, me vojo ‘mazzà” ;

15) sòla scoop: “Ho scoperto di essere incinta” (pochi mesi dopo ci si può abbinare: “Abbi pazienza, ma devo andare ad abortire”);

16) sòla sensitiva: “Vedo la gente morta”;

17) sòla delle sòle: “Forse stasera trombo”. Ma questa se capisce che è una cazzata.

Gioia Morici

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