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FABRIANO CONSIGLIO COMUNALE DEL 28 MARZO: OPPOSIZIONI ALL’ATTACCO

Nuovo round nella sfida tra opposizioni e pentastellati

 

FABRIANO, 23 marzo 2018 – Non si attenua la “sfida” a distanza tra opposizioni ed Amministrazione in merito alla convocazione del consiglio comuanale in data 28 marzo. Una battaglia nata alla presa di posizione delle varie anime uscite sconfitte dalle urne dello scorso giugno.

“Non ci sono i tempi per studiare il bilancio il 28 marzo come da convocazione. Noi come opposizioni chiederemo lo spostamento al 3 aprile per poter permettere una discussione più completa. Se la nostra richiesta non dovesse essere ascoltata allora l’unica soluzione sarà quella di abbandonare l’aula”. Questo il punto delle opposizioni. Una posizione rispedita al mittente da parte dell’Amministrazione, che attraverso la presa di posizione del Sindaco e dell’Assessore al bilancio Francesco Bolzonetti hanno ribadito il rispetto delle regole e la necessità di rispettare la data del 28 marzo per la discussione a Palazzo del Podestà del bilancio. “Loro dichiarano che entreranno ed usciranno se non gli venisse concesso lo spostamento: vorrà dire che il bilancio durerà molto meno rispetto quanto preventivato”. Questa la stoccata del Sindaco. Con la replica odierna delle opposizioni.

La “rabbia” delle opposizioni

Quasi “obbligatoria” la risposta di tutte le opposizioni (anche in questo caso assente dal documento firmato Fabriano Progressista del consigliere Andrea Giombi). Nuovo attacco a testa bassa contro il Sindaco e contro l’Amministrazione pentastallata. “Dopo aver preso atto delle giustificazioni addotte dal Sindaco sul mancato rispetto dei termini previsti dal regolamento comunale per la convocazione del Consiglio Comunale per l’approvazione del bilancio non possiamo che esprimere la più profonda tristezza”. Non una questione strumentale, attaccano dalle opposizioni, ma l’applicazione di una norma a garanzia delle minoranze per valutare tutti gli atti.

Proseguono poi nell’attacco: “A riprova di ciò ci preme sottolineare che la stessa Dirigente ai Servizi Finanziari si è premurata di inviare una comunicazione a tutti i Consiglieri sottolineando che, in ragione della complessità del bilancio, il termine per la presentazione di eventuali emendamenti era di cinque giorni lavorativi e non già tre come previsto in regolamento. Ciò significa che i Consiglieri di minoranza avrebbero dovuto presentare gli stessi in un tempo utile di otto giorni a partire dalla data dell’ultimo deposito della documentazione, con dimezzamento dei termini previsti da regolamento”.

Per le minoranze quindi “L’amministrazione ha dimostrato un’arroganza senza pari” e poi un nuovo affondo a testa bassa, sottolineando di non essere disposti a veder calpestati i fondamenti della democrazia. “Non vogliamo in alcun modo legittimare, nemmeno con la presentazione di emendamenti – Attaccano PD, FI, Fabriano Popolare, Associazione Fabriano Progressista, Lista Scattolini – un Consiglio Comunale che riteniamo non solo irrituale, ma un’offesa alla libertà di espressione democratica per la nostra città”.

“Amministrazione impari a governare”

Il guanto di sfida delle minoranze e l’ultimo atto d’accusa  “Il Sindaco e la Giunta dovrebbero imparare a governare, piuttosto che pensare all’opposizione. Ad oggi, ci sembra che le mancanze siano grandi e ben visibili: ci domandiamo per quale motivo non siano stati previsti, nelle numerose variazioni di bilancio, i fondi per il CAS, come fatto in tutti gli altri comuni che hanno sempre rispettato le scadenze. Basta attaccare una minoranza che chiede rispetto della democrazia. Non ci vengano imputati i ritardi che l’amministrazione ormai da mesi sta collezionando: ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, ed è evidente che in questa vicenda Sindaco, Giunta e Presidente del Consiglio ne hanno molte e gravi”.

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