Il piccolo automezzo è andato distrutto dopo l’impatto con una Ford Focus. Il 16enne è grave, ma non in pericolo di vita. L’eliambulanza, atterrata in un campo vicino alla Provinciale 2, lo ha trasportato a Torrette
AGUGLIANO, 24 luglio 2018 – Può a ragione definirsi un miracolato il sedicenne A.P., di Castel d’Emilio, che alla guida della propria minicar Ligier si è scontrato frontalmente, oggi poco dopo le 18, con una Ford Focus alla guida della quale c’era A.T., 45enne di Agugliano.
L’impressionante incidente stradale è accaduto sulla Strada Provinciale 2 a pochi chilometri da Polverigi e Agugliano. Non è rimasto praticamente nulla della minicar, adagiata su un fianco, che viaggiava in direzione di Piane di Camerata Picena.
Il ragazzo è stato trasportato all’ospedale di Torrette, a bordo dell’eliambulanza alzatasi in volo, dove è stato subito sottoposto alla Tac e i medici hanno programmato interventi all’orbita oculare e a una gamba.
Subito dopo l’impatto immediati i
soccorsi, con alcuni automobilisti che hanno
aiutato il giovane, conosciuto anche per i suoi trascorsi calcistici, a
uscire dalle lamiere contorte. Il sedicenne, che
non ha mai perso conoscenza, non ricordava l’accaduto, anche se lamentava forti
dolori all’addome, alla
gamba destra, con una
frattura esposta poco al di sotto del ginocchio e della caviglia, un
trauma cranico commotivo con una
profonda ferita nella regione frontoparietale destra con problemi anche all’occhio.
Sul posto sono giunti i medici ed il personale del 118 della Croce Gialla di Falconara, i Vigili del Fuoco di Jesi, i Carabinieri di Chiaravalle mentre si era già alzato in volo da Torrette “Icaro“, l’eliambulanza.
Al ragazzo, adagiato su una barella, sono state praticate le prime cure ed è stato poi trasportato con un’ambulanza verso “Icaro”, che era atterrato in un campo vicino.
Dopo una ventina di minuti dall’incidente è giunta sul posto anche la mamma del giovane, molto conosciuta nell’ambiente sportivo del territorio e nel mondo del volontariato, la quale ha poi raggiunto rapidamente l’ospedale di Torrette. Laconico e preoccupato il suo commento: «Da tre mesi mio figlio aveva questa piccola vettura che aveva voluto con tutte le sue forze per essere più autonomo. L’importante è che sia vivo».
Gianluca Fenucci