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JESI ALL’IME VIAGGIO TRA I PECCATI DI GOLA

L’Istitituto marchigiano di enogastronomia di via Federico Conti ha ospitato una serata all’insegna del cibo in “salsa” medievale

JESI, 26 febbraio 2019 – A lezione all’Istituto marchigiano di enogastronomia Ime –  a Jesi, in via Conti,  che ha voluto presentare al folto pubblico presente Peccato di gola: quando (non) mangiare è un vero peccato, lezione – che ha raggiunto il suo scopo – tenuta dal professor Federico Canaccini, medievista dell’Università Pontificia Salesiana, il quale ha spiegato a fondo, con semplicità e leggera ironia, l’evoluzione dei preconcetti e dei pregiudizi alimentari che ancora oggi perdurano in un affascinante viaggio tra storia, religione e molte altre curiosità.

Come e quando è nato il peccato di gola? Perché alcuni cibi sono considerati più peccaminosi di altri? Si è parlato di gola come peccato capitale, da allontanare anche per il suo fortissimo legame con la lussuria e con i piaceri del corpo; del perché alcuni cibi sono stati definiti viziosi mentre altri sono divenuti sacri.

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Si sono toccati i valori religiosi e quelli sociali che il cibo, e la sua attenta preparazione, hanno acquisito durante il Medioevo, tra i rigidi assiomi del cristianesimo e l’introduzione di modelli alimentari provenienti dalle altre culture, ma che ancora oggi sopravvivono quotidianamente e inconsapevolmente nella nostra società.

E, infine, mentre nel paese del Bengodi non ci sono pregiudizi nel mangiare oca ben pasciuta o maiale, sulle tavole infernali vengono serviti i cibi più repellenti.
«Tutto questo nella casa del cibo e del vino delle Marche» ha introdotto Alberto Mazzoni, direttore dell’Ime, che ha definito le Marche «un territorio nato e gestito dall’intelligenza dell’uomo, dove ancora mangiare i cibi legati al mutamento delle stagioni, per percepirne il gusto giusto, è una necessità che ciascuno di noi ricerca giorno dopo giorno. La nostra produzione regionale è invidiata da tutti dobbiamo rivendicare la qualità di questi prodotti in termini turistici e per lo sviluppo delle imprese che vi investono».
Il saluto dell’Amministrazione comunale lo ha portato l’assessore alla cultura Luca Butini, che ha sottolineato l’importanza della cultura del cibo nella nostra terra e la «necessità di incrementare incontri, corsi, degustazioni e cene mirate».

Giovanni Filosa
©RIPRODUZIONE RISERVATA<

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