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ANCONA Contagi alla Fincantieri, Fiom: «Dalla Uilm una denuncia superficiale»

Il problema della diffusione Covid-19 non riguarda solo le ditte di appalto, i motivi vanno ricercati nelle tremende condizioni di lavoro

ANCONA, 27 novembre 2020 – Come segretario regionale della Fiom Marche, da sempre impegnato sulle vicende Fincantieri, tra cui quelle legate allo sfruttamento dei lavoratori delle ditte di appalto, pur ritenendo giusto il grido di allarme sulla diffusione del Covid-19 nel cantiere dorico lanciato dal coordinatore dei metalmeccanici della Uil, non ne condivido assolutamente la focalizzazione del problema solo sui lavoratori delle ditte di appalto.

Ne spiego anche i motivi: se si registrano più contagi tra i lavoratori delle ditte è solo perché sono numericamente molti di più rispetto ai dipendenti Fincantieri (3.500 circa i llavoratori delle ditte, rispetto ai 600 alle dipendenze dirette).

Inoltre i motivi vanno anche ricercati sulle tremende condizioni di lavoro, denunciate dalla Fiom ormai da parecchi anni: caporalato, paghe globali, istituto contrattuale della malattia non riconosciuto anche in caso di contagio da Covid-19, il mancato accesso agli spogliatoi e alle docce, l’essere ammassati in piccoli appartamenti anche in dieci persone, di certo non aiutano a frenare l’aumento dei contagi all’interno del cantiere.

Ecco allora la mia necessità di ribadire che l’unico ragionamento da fare è come mettere fine a questo sfruttamento, non bastano pertanto le denunce superficiali e a spot sull’aumento dei contagi tra le ditte di appalto, senza andare al cuore del problema.

Bisogna partire da un’analisi delle condizioni di queste persone che con il loro sudore costruiscono le navi più belle del mondo.

Tiziano Beldomenico

Segretario Cgil Fiom Marche

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