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Ancona In sei mesi emessi dal questore Cesare Capocasa 220 provvedimenti

Firmati per prevenire condotte violente, maltrattanti, persecutorie, criminose o comunque pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica ad Ancona e in provincia

Ancona – Il Tribunale di Ancona ha accolto ulteriori due proposte di Sorveglianza Speciale, elaborate dall’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Ancona, nei confronti di  due soggetti segnalati per reati contro il patrimonio, lo spaccio di stupefacenti, aggressioni violente e maltrattamenti: individui che manifestano una particolare insofferenza alle regole sociali e alla legge.

Con questi ulteriori provvedimenti particolarmente restrittivi disposti dall’Ag salgono a 220 le misure firmate dal questore Cesare Capocasa (foto in primo piano). Si tratta di provvedimenti che hanno il fine specifico di prevenire la commissione di reati, colpendo soggetti che per il tenore di vita e per i precedenti di polizia, appare verosimile possano continuare a delinquere o comunque mettere in pericolo il vivere ordinato e sereno.

Per ciascuna categoria di soggetti pericolosi esiste un provvedimento specifico, che mira a impedire le recidive e a difendere la società civile.

Nello specifico sono stati disposti:

● 69 Avvisi orali

● 62 Fogli di via obbligatori

● 32 Divieti di acesso alle aree urbane

● 31 Daspo sportivi

● 20 Ammonimenti per stalking e/o violenza domestica

● 6 Sorveglianze speciali

È questo il bilancio di poco più di sei mesi di attività dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Polizia Anticrimine di Ancona: 220 provvedimenti, firmati dal Questore, per prevenire condotte violente, maltrattanti, persecutorie, criminose o comunque pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica ad Ancona e in provincia.

I provvedimenti adottati si inseriscono quindi nell’ambito della generale azione di prevenzione e contrasto dei fenomeni illeciti che minano la sicurezza pubblica e la tranquillità della comunità cittadina e dei Comuni limitrofi.

«Il vivere civile, la possibilità di godere le aree urbane, di passeggiare liberamente nei nostri quartieri – sottolinea il Questore -, sono beni collettivi e primari di cui tutti i cittadini devono poter usufruire senza timore. Questo il preciso impegno della Polizia di Stato e di tutte le forze dell’ordine impegnate in sinergia operativa nella prevenzione e nel presidio del territorio. A ciò si aggiunge l’impegno costante per costruire una “cultura della legalità” basata sul rispetto dell’essere umano e delle vittime vulnerabili in particolare, tema purtroppo sempre attuale nel nostro Paese».

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