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BELVEDERE O. “IoApro”, Luana Rocchi: «Vogliamo lavorare»

La titolare e chef del ristorante-agriturismo “La Collina dei Cavalieri“: «Siamo riusciti a fare tutto in regola, per sopravvivere»

BELVEDERE OSTRENSE, 18 gennaio 2021 – Un’apertura “disobbediente per protestare contro le restrizioni anti-contagio che stanno danneggiando le attività. All’iniziativa #IoApro1501 del 15 gennaio scorso ha aderito anche La Collina dei Cavalieri, ristorante-agriturismo di Luana Rocchi.

Un segno di protesta gentile, così lo ha definito la titolare e chef, che ha tenuto aperto il suo ristorante, insieme ad altri del settore, anche dopo le 18, sia venerdì sia sabato sera.

«Siamo soddisfatti della serata – ha commentato -, l’iniziativa “Io apro” è stata un successo, clienti felici di sostenere la categoria e nessuno è stato multato». I 14 clienti sono stati infatti registrati come ospiti della struttura per il pernottamento e non potevano essere multati: i Carabinieri si sono presentati tre volte per controllare che il tutto si svolgesse in regola.

E in effetti i clienti hanno pernottato nell’agriturismo, anche alla luce del coprifuoco, e ora Luana e suo marito continuano a ricevere prenotazioni per il prossimo fine settimana.

«Lo scopo era quello di provare a far capire che ci sono incongruenze nei Dpcm, e che i ristori che dicono di essere arrivati non sono giunti a destinazione se non in minima percentuale – ci ha spiegato -. Non era una sfida al governo o al Covid, non si tratta di essere negazionisti o incoscienti. Non volevo fare la rivoluzione, solo far emergere il problema delle attività che non possono aprire, non solo nel mio settore. Non si trattava nemmeno di fare cassa fine a se stessa, dato che cena e pernottamento sono stati a offerta libera».

Luana Rocchi

La Collina dei Cavalieri è stato uno dei pochi locali a dimezzare i prezzi del ristorante nei primi mesi di emergenza e quindi a chiudere prima che fosse imposto dal lockdown. A quasi un anno di distanza, i ristoranti e le altre attività si sono attrezzate e sanno meglio come comportarsi.

I controlli delle forze dell’ordine sono stretti, l’agriturismo è comprensibilmente tenuto d’occhio, ma la titolare non si arrende: «Non ho mai pubblicizzato la mia ristorazione con l’espediente delle camere, che mi permettere di continuare ad aderire legalmente a #ioApro, ma mi chiedo: perché chi ha un ristorante normale non può farlo? Sono queste le contraddizioni di cui parlo. Noi siamo tra i fortunati, abbiamo un’azienda agricola e i prodotti a km zero, ma non per tutti è così. Se il sacrificio è necessario siamo disposti a farlo, ma servono dei ristori per sopravvivere. È necessario farsi sentire per questo, e ho deciso di metterci la faccia nonostante tutto».

«Ringraziamo tutti i clienti e le tante persone che ci stanno sostenendo. Abbiamo dimostrato di poter offrire il nostro servizio nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, ospitiamo 15 persone invece che 70, ma in questo momento mi basta per provare a tenere la testa a galla e superare questo periodo. Chiediamo di lasciarci lavorare per pagare bollette e tasse che continuano ad arrivare».

Elisa Ortolani

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