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CHIARAVALLE No alla fiera, sì al mercato straordinario: polemiche a non finire

Botta e risposta tra gli ambulanti, i fieristi e il sindaco Damiano Costantini

CHIARAVALLE, 18 gennaio 2020 Polemiche a non finire sul divieto di far svolgere la tradizionale fiera di Sant’Antonio e di permettere però lo svolgimento del mercato. E’ anche una diatriba tra ambulanti quella che è innescata dalla Cda Fiere, associazione fieristi no profit, a cui replica indirettamente il sindaco di Chiaravalle, Damiano Costantini.

«E’ inaccettabile che noi fieristi siamo completamente bloccati da un anno – dice Rossella Ramenghi, presidente della Cda Fiere – ed il sindaco di Chiaravalle abbia concesso di effettuare il mercato cittadino che anche se fosse convocato in maniera straordinaria sarebbe comunque vietato. E’ anche molto grave che altri ambulanti abbiano partecipato, anzi richiesto il mercato, approfittando bellamente del fatto che il 17 gennaio a Chiaravalle è tradizionalmente giorno dedicato alla grande fiera di Sant’Antonio e quindi ci sono molti potenziali clienti in più che in un giorno feriale di semplice mercato».

Damiano Costantini precisa la posizione dell’Amministrazione comunale.

«Il mercato è stato fatto – dice il sindaco di Chiaravalle – perché gli ambulanti hanno richiesto di recuperare la data di venerdì 1 gennaio, quando non è stato organizzato, sostituendola con il 17 gennaio. Inoltre c’è da sottolineare che il mercato si svolge solo su viale Montessori mentre la fiera coinvolge tante vie del centro urbano, creando certamente maggiori assembramenti. Essendo la fiera vietata dalla legge – evidenzia Costantini – abbiamo pensato di accogliere in Giunta la richiesta dei commercianti ambulanti che oltre alla crisi hanno avuto la sfortuna di avere due venerdì in concomitanza con il Natale, mercato poi recuperato, e con il Capodanno, che è stato recuperato il 17 gennaio».

I toni della polemica però non si smorzano.

«Il mercato non si era tenuto per due venerdì? E noi cosa dovremmo fare – sottolinea Rossella Ramenghi –, visto che siamo migliaia di famiglie ferme da un anno, senza ristori e previsioni di spesa. Chi partecipa alla fiera pagando concessioni decennali non sapeva di questa situazione: ci sono colleghi che non sanno come mettere a tavola il pranzo e la cena!».

Gianluca Fenucci

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