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CACCIA Il Tar respinge i ricorsi e conferma il calendario venatorio

Quattro sentenze in materia di caccia validano il lavoro dell’assessorato regionale guidato da Moreno Pieroni, confermando tutte le regole 

ANCONA, 4 agosto 2020 – Un mese favorevole quello di luglio per l’Assessorato alla Caccia della Regione Marche. Ben quattro pronunce giurisdizionali in questo mese hanno dato ragione alle decisioni della Giunta regionale in materia di caccia, confermandone i contenuti di legittimità e di merito.

Mercoledì 22 luglio il Tar Marche si è pronunciato negando la sospensione dell’efficacia (sospensiva) del nuovo Piano Faunistico Venatorio regionale, richiesta con uno specifico ricorso avanzato da più associazioni ambientaliste.

Moreno Pieroni

«Un Piano che resta, quindi, pienamente operativo – rimarca con soddisfazione l’assessore regionale alla Caccia e Pesca Sportiva, Moreno Pieroni – e che può produrre i suoi effetti».

Altra sentenza importante il 23 luglio, quando la Corte Costituzionale ha emesso la n. 160 che diventa nodale per la legge regionale n.7/95 dichiarando la piena legittimità dell’art.25. Tale articolo consente, infatti, anche ai cacciatori di svolgere attività di gestione, compresi gli abbattimenti, purché quei cacciatori siano stati formati con specifici corsi abilitanti e agiscano sotto il controllo della Polizia Provinciale.

Altre due pronunce del Tar delle Marche, pubblicate il 31 luglio, avallano la validità di quanto stabilito dalla Giunta regionale: decidendo definitivamente nel merito il Tar ha dichiarato pienamente legittimi i Calendari Venatori 2018/19 e 2019/20.

Assumono particolare interesse alcuni passaggi contenuti nelle motivazioni di tali sentenze: la validità delle preliminari (ai calendari), le Valutazioni di Incidenza effettuate dalla Regione, nonché i periodi di caccia e le singole specie cacciabili. Per questi ultimi il Tar ha sancito il pieno rispetto delle normative vigenti (sui periodi di caccia) e degli studi scientifici internazionali sulle specie selvatiche oggetto di attività venatoria.

«Una serie positiva di decisioni giurisdizionali – ha concluso Pieroni – che avvalorano il lavoro fatto e condiviso con l’intera Ginta regionale, a comprova dell’approfondimento con cui abbiamo affrontato queste tematiche. Non posso che esprimere una forte soddisfazione e un sentito ringraziamento alla struttura amministrativa della Caccia e al Servizio Legale della Regione per il loro impegno e alle associazioni venatorie che ci hanno sostenuto in questo percorso anche come consulenza legale».

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