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CASTELBELLINO Botta e risposta tra Sindaco e opposizione

I toni non si placano, e la “Fase 2” si apre all’insegna delle polemiche

CASTELBELLINO, 4 maggio 2020 – La gestione della fase di emergenza e il sostegno a famiglie e categorie commerciali accende lo scontro politico anche a Castelbellino.

L’opposizione di Ritroviamo Castelbellino è sul piede di guerra, e dopo aver chiesto a gran voce di metter mano alle imposte di competenza comunale ora con una mozione specifica propone l’annullamento della Tari relativamente all’anno 2020.

 «Abbiamo inviato  all’Amministrazione comunale altri due provvedimenti volti a sollecitare con urgenza l’applicazione di misure che possano consentire la ripartenza del territorio – spiega Federica Carbonari –  cominciando proprio dalle attività commerciali e dalle famiglie. In linea con le iniziative che ci auguriamo di cuore vengano davvero prese in considerazione e vagliate da chi di dovere, abbiamo voluto con forza domandare anche l’annullamento della Tari per questo 2020, presentando anche e proprio una mozione ad hoc che possa validamente permettere tale annullamento».

Federica Carbonari

Pronta la replica del sindaco Andrea Cesaroni: «Per quanto riguarda la Tari abbiamo già disposto il rinvio delle scadenze, e faremo in modo in questo 2020 venga pagata una sola rata. Stiamo aspettando indicazioni dall’Anci per poter togliere del tutto la tassa alle attività commerciali, almeno per i mesi in cui sono state chiuse. Sull’Imu (che rappresenta il 20% delle entrate comunali) le casse non ci consentono di agire  autonomamente, e aspettiamo l’esito della trattativa nazionale. Stiamo lavorando per intervenire anche sulle occupazioni di suolo pubblico. Aggiungo: abbiamo triplicato la cifra investita per aiutare le famiglie bisognose al pagamento delle utenze, e allo stesso modo abbiamo aperto un capitolo di spesa per aiutare le imprese».

Altro motivo di attrito nelle scorse settimane ha riguardato la distribuzione dei buoni alimentari, con l’Amministrazione che ha optato per la gestione in solitaria, invece di affidarsi all’Asp 9 come fatto da otto Comuni limitrofi.

Il sindaco Andrea Cesaroni

Ritroviamo Castelbellino ha contestato la scelta, nel metodo e nel merito.

«Il motivo della nostra scelta è stato semplice – argomenta Andrea Cesaroni -, abbiamo capito che avevamo un vantaggio lavorativo di almeno tre giorni rispetto all’Asp. Noi avevamo già contattato i negozi e siamo partiti appena abbiamo potuto. Non a caso siamo stati uno dei primi Comuni a erogare i buoni, applicando i criteri presenti nel decreto». 

Da segnale inoltre, un pensiero piuttosto forte lanciato sui social dall’ex consigliere comunale della Torre civica, Andrea Gasparini, che seppur con stile garbato, lancia pesanti accuse sulle gestione complessiva dell’emergenza: «… come mai li nostro Comune, Castelbellino, è l’unico del quale non si hanno notizie del virus? Nessuna comunicazione del Sindaco sui canali social, nessun video, nessuna notizia. Io credo che in un periodo come questo, dove non possiamo uscire dal territorio comunale, le nostre Amministrazioni, i nostri Sindaci, dovrebbero essere i nostri “padri di famiglia”. Girando sui social vedo tutti gli altri, Monte Roberto, Maiolati, Monte San Vito, Monsano, fare video, comunicazioni, riflessioni, tabelle, aggiornamenti… ma niente di Castelbellino. Questo per me è triste…. Perché la nostra Amministrazione in questi mesi è praticamente scomparsa? Negli altri Comuni i Sindaci portano le mascherine ai loro concittadini, sono di supporto per gli esercizi commerciali, e da noi ? Il nulla. Credo sia veramente triste». 

Al primo cittadino abbiamo chiesto una dichiarazione al riguardo, e lui è stato molto esplicito: «I dati relativi ai contagi sono a disposizione esclusiva del Sindaco, per poter far fronte alle incombenze del caso, come l’organizzazione della raccolta rifiuti per le famiglie in quarantena, o le comunicazioni da dare alla protezione civile per gli aiuti. Queste operazioni le ho sempre fatte, e continuerò a farle. Il diffondere i dati, per enfatizzare chiacchiere e alimentare paura, non lo faccio. L’opposizione mi ha chiesto di sapere addirittura i nomi dei contagiati: bene, se li vogliono sapere è necessario che qualcuno di loro diventi Sindaco. Non ho alcuna intenzione di soddisfare la loro morbosità. Il mio impegno è per la tutela assoluta delle persone colpite».

Marco Pigliapoco

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